Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo
“Firenze è la prima città amministrata dal centro-sinistra a veder approvato dalla Giunta comunale la realizzazione di un cimitero dei "bambini mai nati". Il nuovo Regolamento di Polizia mortuaria, approvato in Giunta nel mese di marzo e poi bloccato per mesi prima della discussione in Consiglio per le polemiche suscitate all'interno della stessa maggioranza proprio su questa norma, viene oggi presentato esattamente con la stessa dicitura che prevede nel cimitero comunale di Trespiano "apposita area, come da planimetria allegata al presente regolamento (All. 3), destinata al ricevimento di feti che non siano stati dichiarati come nati morti, di prodotti abortivi e di prodotti del concepimento". Consentendo anche "l’installazione di copri fossa, monumentini e altri ricordi, in conformità delle previsioni previste in via generale per le inumazioni in area concessa a privati." Un vero e proprio cimiterino.
Da notare che già la legge nazionale con il decreto del Presidente della Repubblica (10/9/1990 , n 285) consente la sepoltura dei feti e quindi la prima domanda è: perché si vuole istituire un'area apposita dentro il cimitero comunale di Firenze? Che senso ha un vero e proprio cimiterino con monumenti e altri ricordi se non sancire il principio che un feto è una persona, con tutte le conseguenze giuridiche oltre che culturali che esso comporta?
Non è un caso che la norma contenuta nel Regolamento approvato dalla Giunta di Firenze piaccia molto agli antiabortisti, dato che ha una forte valenza ideologica pro-life, e surrettiziamente tende a disincentivare il ricorso all'aborto assistito. Ricordiamo alla Giunta che l’interruzione assistita della gravidanza è stata una conquista difficile che ha strappato i corpi della donne dalle mani di mammane e medici che praticavano aborti nell'illegalità e che su quei corpi lucravano.
E' evidente che questa norma del Regolamento fiorentino contrasta nettamente con la legge 194 e contraddice il principio stesso su cui questa si basa, qualificandosi come un vero e proprio attacco a una norma che difende un principio ancora troppo debole in Italia, cioè l'autodeterminazione delle donne. Inoltre, finisce inevitabilmente per colpevolizzare chi già affronta una scelta dolorosissima e abortendo compie una scelta legittima ma molto sofferta. Siamo sicuri che la posizione della Giunta Renzi corrisponda alla sensibilità del consiglieri e delle consigliere della maggioranza? Il tema, così delicato, è stato affrontato all'interno del gruppo consiliare del PD? E chi in quel partito si era espresso contro questa norma ha avuto ascolto? Non sembra, a giudicare dal testo rimasto identico. Ci aspettiamo ora che siano coerenti e disponibili a votare un emendamento soppressivo.
Chiediamo alla Giunta di ripensarci e nel frattempo annunciamo che daremo battaglia in Consiglio comunale presentando un emendamento soppressivo al comma 7 dell'art 26 del Regolamento, e che lavoreremo a fianco di quella società civile che vede moltissime persone, donne e uomini, battersi in questa città, per l'autodeterminazione e la laicità”
Il Sito di Firenze è un quotidiano diffuso via internet da Il sito d'Italia. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010. Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia" - Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore: Matteo Calì
Realizzato da Exupery Comunicazione