L’Università si trasferisce al Museo Novecento: ogni lunedì, fino al 23 novembre, Patrizia Mello, docente del Dipartimento di Architettura, presenta il ciclo Lezioni di Architettura, Firenze e le avanguardie Radicali. Progetti, azioni, super-visioni, oggetti extra.
Realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, il seminario è stato presentato oggi al Museo Novecento da ValentinaGensini, curatore scientifico Museo Novecento e Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze, con Saverio Mecca, direttore del Dipartimento di Architettura (DiDA) e Patrizia Mello, docente del Dipartimento di Architettura (DiDA).
“Con questa novità delle Lezioni di Architettura al Museo Novecento si getta ancora una luce sull’identità di Firenze – ha dichiarato Cristina Giachi -, l’identità disegnata e sognata dall’avanguardia radicale degli architetti fiorentini che tanto fecero discutere. Inoltre è bello che un museo si animi della presenza degli studenti universitari che vengono a fare lezione in un luogo dove quel tempo è testimoniato e raccontato già dalle opere nella sezione del Museo adibita. Trovo che in questo modo le Istituzioni, Università e Comune, collaborino nelle politiche culturali attuali in modo migliore possibile”.
Tra gli ospiti del ciclo di conferenze ci saranno alcuni dei principali esponenti radicals, cominciando con Adolfo Natalini perSuperstudio e proseguendo con Gilberto Corretti per Archizoom, Alberto Breschi per Zziggurat, Lapo Binazzi per UFO, Carlo Caldini per 9999, chiudendo il ciclo con Gianni Pettena e Remo Buti.
“Le basi della collaborazione con il Dipartimento di Architettura nascono da una mia ricerca fin dall’apertura del Museo Novecento di coinvolgere l’Università all’interno del nostro percorso – ha detto Valentina Gensini -. Il Museo è nato grazie al lavoro di un team di studiosi provenienti da tutte le università d’Italia, Milano, Roma, Palermo, Siena, oltre Firenze, e si è portata avanti l’idea di coinvolgere la ricerca, quindi la forza della ricerca e dell’istituto che alla ricerca è dedicato, al suo interno, perché per troppo tempo l’idea di museo si è separata dagli istituti di ricerca, e questo credo sia un valore molto forte. L’incontro poi con il Dipartimento di Architettura, con il direttore Mecca e con la docente Mello che si occupa di seminari sperimentali - ha aggiungo Gensini - è stato particolarmente felice perché l’Università da anni opera con attenzione ad alcuni episodi a cui il Museo Novecento per la prima volta ha voluto dare rilievo, come per esempio al grande avventura radicale. E quindi in questo senso l’idea di portare i giovani a fare lezioni aperte dove incontrano il loro docente e le opere, in un contesto diverso e per di più aperto anche a terzi che possono fruire della ricerca e della proposta didattica dell’università, è un valore sociale importante per un museo contemporaneo”.
L’obiettivo degli incontri è quello di esplorare la ricchezza del pensiero dei protagonisti dell’avanguardia radicale e dei loro contributi, con particolare attenzione a quelli rivolti alla città di Firenze. L’indagine prosegue attraverso l’analisi della portata teorica di tali idee in relazione al più vasto rinnovamento dei linguaggi e dei metodi progettuali sviluppatisi in quegli anni a livello internazionale; nonché la valutazione dell’impatto sulla pratica progettuale e sui processi di formazione a distanza di alcuni decenni. Tra le altre finalità, la ricostruzione del clima culturale fiorentino di quegli anni, citando personalità di rilievo attive al di fuori del campo architettonico, quali: Sylvano Bussotti, Giancarlo Cardini, Giuseppe Chiari, Pietro Grossi, Mario Mariotti, Eugenio Miccini, Alberto Moretti, Maurizio Nannucci, Lamberto Pignotti, e molti altri.
Tra la metà degli anni ’60 e la metà degli anni ‘70, Firenze è attraversata da un fermento di idee e di pensieri maturato all’interno della Facoltà di Architettura che pone le basi per una vera e propria rivoluzione del modo di concepire lo spazio abitato dall’uomo. Si tratta dell’effetto “radical”, un pensiero che pone questioni fondamentali sul futuro dell’ambiente costruito, facendo i conti con l’ingombrante eredità dei pensatori del Movimento Moderno e con la portata storica dei contributi forniti in campo politico e sociale. Al processo partecipano forze eterogenee che spaziano dall’architettura all’arte, alla musica, al teatro, tutte accomunate dalla voglia di capovolgere gli assetti del presente, accelerando tempi e situazioni. Firenze diventa oggetto di azzardate elaborazioni teoriche, di prefigurazioni disinibite e disinteressate. Gli strumenti del pensiero si mescolano in uno scambio proficuo, attingendo a piene mani a tutta la cultura espressiva. Il pensiero delle avanguardie radicali si diffonde in altre città italiane e trova eco in Europa.
Calendario degli incontri del seminario:
· Lunedì 12 ottobre ore 15.30, Superstudio: Adolfo Natalini
· Lunedì 19 ottobre ore 15.30, Archizoom: Gilberto Corretti
· Lunedì 26 ottobre ore 15.30, Zziggurat: Alberto Breschi
· Lunedì 2 novembre ore 15.30, UFO: Lapo Binazzi
· Lunedì 9 novembre ore 15.30, 9999: Carlo Caldini
· Lunedì 16 novembre ore 15.30, Gianni Pettena
· Lunedì 23 novembre ore 15.30, Remo Buti
Ingresso libero fino ad esaurimento posti (l’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale).
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