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Inviata una lettera

Nardella invita a Firenze il Sindaco di Londra Sadiq Khan

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Il Sindaco Dario Nardella, ieri, in occasione della visita a Firenze del Primo Ministro britannico Theresa May, ha inviato una lettera al Sindaco di Londra Sadiq Khan, invitandolo in Città “per rilanciare un messaggio di apertura e dialogo tra comunità e culture”, in nome dell'antico legame tra Londra e Firenze.

Di seguito la lettera di Nardella a Sadiq Khan:

 

 

Gentile Sindaco,
Caro Sadiq,
scrivo questa lettera in una giornata particolare per Firenze. Il primo Ministro Theresa May ha appena concluso, nella splendida cornice di Santa Maria Novella, uno dei suoi discorsi più importanti sul percorso di uscita dall’Unione Europea a seguito del referendum del 23 giugno 2016.
Mi ha molto colpito che il premier May abbia scelto Firenze, culla della cultura umanistica e rinascimentale che ha segnato tutta Europa: è la conferma della grande vicinanza e stima tra la nostra città e il vostro popolo.
In questi giorni ho pensato che poche città al mondo hanno esercitato nel corso dei secoli un richiamo così forte ed emotivamente coinvolgente nell'immaginario collettivo come Londra e Firenze. Città d'arte, cosmopolite, internazionali, pur con le dovute differenze; forse la più grande, Londra, e la più piccola, Firenze, città globali in Europa.
Un legame confermato anche dalla recente visita dei reali britannici, S.A. Principe Carlo d'Inghilterra e la Duchessa Camilla Parker Bowles, avvenuta per i cento anni dalla fondazione del British Institute of Florence e così apprezzata dalla comunità fiorentina, che si è stretta affettuosamente attorno ai reali.
Un legame che, in tempi moderni, si è consolidato con il processo di integrazione europea.
Per due millenni il nostro continente è stato sconvolto da tragiche guerre. L’Unione Europea è riuscita a stemperare le rivalità storiche e le dispute sui confini, riuscendo nell’impresa che ai nostri predecessori appariva impossibile, di coniugare la storia e la geografia, gettando solide basi per una pace duratura all’interno del suo territorio. L’Unione Europea significa, prima di tutto, “pace” e molti ragazzi delle nuove generazioni sono cresciuti con una dimensione europea, trascorrendo periodi della loro vita a Londra come a Firenze, a Parigi come a Berlino, nelle campagne inglesi come nelle colline toscane.
Ora questo sogno di unità europeo si sta scontrando con molteplici difficoltà soprattutto di ordine economico e finanziario. E’ una sfida difficile, figlia della globalizzazione, della crisi economica degli ultimi anni e di una generale diffidenza culturale verso l’altro, verso il diverso, ma anche un compito necessario e ambizioso.
Anche nel nostro Paese sento spesso parlare di facili soluzioni come la costruzione di muri, fisici, commerciali e culturali. Al contrario, le esperienze delle nostre città dimostrano che realtà differenti sono possibili: apertura e dialogo, confronto tra culture, attenzione a ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide. Come tu stesso testimoniavi dopo il risultato del referendum: “voglio mandare un messaggio molto chiaro a tutti i cittadini europei che vivono a Londra: siete più che benvenuti qui. Come città, siamo grati per il vostro enorme contributo, e questo non cambierà”. Come sindaci di due città così diverse e così uguali, impegniamoci nel portare avanti la fratellanza e la cultura che legano i nostri popoli.
Un mio grande predecessore, il Sindaco Giorgio La Pira, negli anni ’50 capì che la politica internazionale, in un contesto ancora più complesso, aveva necessità del contributo delle città, ottenendo risultati insperati. Io ho sempre cercato nella mia azione politica e amministrativa di continuare questa sua attività.
È con questo spirito che ti invito a Firenze per rilanciare, sempre da questa città, un messaggio di apertura e dialogo tra comunità e culture, per tenere vivo un sogno che la nostra generazione ha il dovere di continuare a coltivare.
Augurandoti buon lavoro,
cari saluti.

Dario Nardella

 

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