Quella del giudice Alessandro Nencini è stata un'intervista "inopportuna" ed il presidente del collegio che ha condannato Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher rischia di passare dei 'guai' a sole 24 ore dalla durissima sentenza emessa. Infatti arrivano, con giusta causa, gli strali dell'Associazione nazionale magistrati con il serio e concreto rischio di un intervento del Consiglio Superiore della Magistratura per le infelici dichiarazioni sulla sentenza. "Hanno ucciso perchè non avevano niente da fare" ha detto il presidente della Corte Nencini parlando a molti quotidiani italiani di Amanda e Raffaele e sottolineando come quest'ultimo "non si sia mai fatto interrogare in aula", scatenando le ire della difesa di Sollecito e la reazione del mondo della giustizia.
"Il caso è sicuramente grave" annuncia il consigliere laico di Forza Italia Nicolò Zanon paventando la possibilità dell'avvio di una procedura di trasferimento d'ufficio. Duro anche Rodolfo Sabelli dell'Associazione Nazionale Magistrati. "Non entro nel merito dell'intervista, ma il fatto che il presidente del collegio giudicante rilasci delle dichiarazioni prima del deposito delle motivazioni e il giorno dopo una sentenza che è all'attenzione pubblica, è di per se' inopportuno". Anche l'Unione delle Camere penali, come ha dichiarato il presidente Valerio Spigarelli, ha espresso "sconcerto" per le esternazioni del giudice.
Accertarsi dei virgolettati, ma in assenza di smentite appare importante dover rivalutare la serietà di questo processo. Si andrà avanti su questa strada anche dalle parti difensive? Un autogol incredibile del giudice. Sarebbe stato giusto se quelle valutazioni non le avesse fatte, o tenute per sé, al massimo per la moglie.
Non tocca, fortunatamente a noi giudicare, altrimenti Nencini sarebbe condannato a smettere di giudicare perchè il trasferimento non cambia il pregiudizio.
Perchè sentire il giorno dopo la sentenza, quelle parole dal giudice che ha condannato due ragazzi a pene severissime in un processo complesso che veniva da un iter estremamente lungo e assolutamente particolare, e sentirle direi ai giornali, non fa che contribuire a squalificare la giustizia e soprattutto delegittima all'opinione pubblica chi lavora anche esercitando la moralità nel ruolo che rappresenta.
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