Qualità della vita: con i dati rettificati Firenze nel 2018 è 33ª e sale di 4 posizioni

Firenze non scende ma sale di 4 posizioni nella classifica della qualità della vita nelle province d'Italia. I numeri che secondo Italia Oggi condannavano Firenze ad una retrocessione di 17 posizioni rispetto all'anno precedente non erano corretti.

Aveva ragione il Comune di Firenze che già lunedì aveva osservato le incongruenze. Oggi il quotidiano economico rettifica: “Alcuni dati della classifica della qualità della vita 2018 […] sono stati elaborati in maniera non corretta. […]. Con i dati rettificati, per esempio, Firenze sale a trentatreesimo posto , con un guadagno di quattro posizioni rispetto alla classifica del 2017”.

Soddisfatto il Sindaco Dario Nardella, che su Facebook scrive: “Lunedì 'Italia Oggi' ha pubblicato una classifica sulla qualità della vita: Firenze scendeva dalla 37ª alla 54ª posizione. In tanti prendendola per veritiera ne hanno approfittato per criticarci e attaccarci. Mi dispiace per loro, ma grazie a una nostra richiesta di verifica, si è scoperto che la classifica conteneva errori madornali! Ci sono arrivate le scuse da chi ha sbagliato la classifica, che accettiamo volentieri, e la classifica con i dati corretti: Firenze non solo non scende ma risale di altre 4 posizioni arrivando al 33º posto, diventando così la prima città metropolitana in Italia per qualità della vita. Andiamo avanti. E a chi ci critica rispondiamo con l’amore per la nostra città!”.

“Ci sono dei numeri errati – aveva sottolineato lunedì Lorenzo Perra, assessore con delega alla statistica del Comune - come la disoccupazione giovanile che non è al 42,98% come riportato nella ricerca ma al 16,4%, che se riportato esattamente collocherebbe Firenze all’11esimo posto anziché all’81esimo; anche il tasso di occupazione se fosse riportato nella cifra esatta ci collocherebbe al settimo posto anziché al 58esimo. Non ci risulta corretto – conclude l'Assessore – neppure il dato usato nella classifica della disoccupazione, che in base sempre ai dati ISTAT è 6,8% e non l’11,71% pubblicato da Italia Oggi: saremmo 26esimi anziché 63esimi”.