Nessun segno evidente di violenza. E' questo l'esito degli esami sulla 20enne studentessa Usa che ha denunciato di essere stata abusata sessualmente in un locale del centro storico di Firenze, il Babylon di via Pandolfini.
In ospedale, a Careggi, alla giovane, arrivata dal Missouri per studiare alla Pepperdine University di viale Milton, è stato riscontrato un tasso alcolemico molto elevato che non le ha consentito di descrivere il presunto aggressore. Il suo stato confusionale ha reso difficile anche la ricostruzione dell'accaduto.
Elementi che rendono la situazione molto delicata, anche perchè il fatto che non siano stati riscontrati segni evidenti di violenza non significa che non ci sia stata costrizione nell'atto. Inoltre, la condizione di alcolemia in cui versava la studentessa è da considerarsi un'aggravante per le condizioni di minorata di difesa della donna.
Ma secondo alcune testimonianze che abbiamo raccolto, la serata della 20enne Usa sarebbe stata particolarmente movimentata, ed in base al racconto di alcuni testimoni, i fatti sarebbero molto diversi da quelli descritti.
I TESTIMONI: "DAVA IN ESCANDESCENZE" - Infatti, da quanto appreso da ilsitodiFirenze.it, dopo aver parlato con alcuni testimoni presenti nel locale, la giovane americana sarebbe stata accompagnata fuori dalla discoteca dopo aver dato più volte in escandescenze.
La 20enne infatti, visibilmente alterata, avrebbe infastidito varie persone nel corso della serata e sarebbe anche caduta più volte a terra, costingendo gli addetti al locale ad intervenire per aiutarla.
Secondo quanto riferito, la 20enne avrebbe rifiutato il soccorso degli addetti alla sicurezza della discoteca, iniziando a dare in escandescenze. A quel punto, tre bodyguard l'avrebbero accompagnata fuori dal locale.
LE AMICHE NON HANNO VISTO NIENTE - Inoltre le testimonianze delle amiche, che erano con lei nel locale e l'hanno accompagnata in ospedale, rese agli investigatori lasciano spazio ai dubbi. Dov'erano le studentesse quando la ragazza sarebbe stata presa e portata in una stanza del locale? Loro dicono di non aver visto nulla e di non essersi accorte che la loro amica era stata costretta con la forza ad appartarsi con il presunto stupratore ("alto e grosso"), ma soltanto dopo che l'hanno incrociata nel locale, in stato confusionale e apparentemente dolorante, hanno saputo quello che sarebbe accaduto e a quel punto l'avrebbero accompagnato all'ospedale di Careggi.
Intanto, proseguono serrate, le indagini della Squadra Mobile della Questura di Firenze, che si sono concentrate sui rilievi della scientifica all'interno del locale dove potrebbe essere avvenuta la violenza sessuale, e si cercano le telecamere di videosorveglianza e nella zona per ricostruire fatti, orari e spostamenti.
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