26 voti su 55, 2 in meno della maggioranza assoluta, 6 in meno della maggioranza politica dell'aula. Questi sono i numeri che angosciano in queste ore il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alle prese con un vero e proprio rischio di catastrofe politica dopo il voto contrario espresso stamani dalla VI e VII commissione consiliare regionale sul Piano di indirizzo territoriale (Pit), i cui punti nodali sono la definizione del Parco agricolo della Piana fiorentina e la qualificazione dell’aeroporto di Firenze. Rossi arriverà al prossimo consiglio di martedì 23 con il parere contrario delle due commissioni consiliari e soprattutto non potrà contare sulla sua maggioranza spaccata come non mai e che rischia di far crollare tragicamente una Giunta, già duramente provata dalle inchieste sulla sanità, proprio su uno dei punti cardine del programma di Rossi.
“O si approva la variante in consiglio entro luglio o si va tutti a casa“ questo il monito di qualche settimana fa del presidente che oggi vede appese ad un filo le speranze di uscire politicamente stabile da questa intricata situazione. Mancano 2 voti al conto di Rossi, alla quota 28 che tranquillizzerebbe tanti consiglieri sulla possibilità di una fine anticipata di legislatura. 2 voti che però mancano dalla sponda Pd e che nella migliore delle ipotesi dovrebbero arrivare a Rossi da schieramenti diversi dalla sua maggioranza. Inevitabilmente tutto questo indebolirebbe la giunta Rossi. Ma gli scenari che si prospettano, e che si vociferano nei corridoi di Palazzo Panciatichi, potrebbero segnare più di una sorpresa perchè a fibrillare non sarebbe soltanto il Partito Democratico ma anche gli altri schieramenti a cominciare da chi la legislatura la vuole portare a termine anche per ovvie ragioni personali.
Rossi deve fare i conti con i suoi consiglieri, quelli vicino ai comuni della Piana fiorentina, i pratesi, sempre in prima fila ad ogni manifestazione contro l'aeroporto di Peretola, e gli umori dei pisani forti del Galileo Galilei e per nulla disposti a cedere per quello fiorentino. Queste le logiche che farebbero fermare al di sotto della maggioranza, la giunta Rossi.
Ai 26 voti "blindati" di cui disporrebbe Rossi se ne potrebbero aggiungere i 2 dell'Udc, disponibili comunque a portare fino in fondo la legislatura, che consentirebbero il raggiungimento della maggioranza assoluta e di fatto garantirebbero politicamente una stampella a Rossi. Anche nel Pdl si sono aperte le 'fronde' interne, con il capogruppo Magnolfi, pratese e contrario all'Aeroporto, che sta cercando di mediare le posizioni filo aeroporto dei consigliere Nascosti e Villa. Nel partito di Berlusconi c'è un acceso dibattito sull'opportunità di non votare il Pit, mandando di fatto in crisi la maggioranza, o, invece, di sostenere con voti individuali la posizione sull'aeroporto e di fatto il Piano di indirizzo Territoriale garantendo la maggioranza a Rossi. Voci autorevoli non escludono anche qualche assenza tecnica tra gli oppositori pronti ad uscire dall'aula.
Rossi potrebbe anche decidere di procedere ad una votazione "punto per punto" che gli garantirebbe, almeno sulla carte, un ampio soccorso anche dalla forze di opposizione. Fratelli d'Italia, ieri con Donzelli ed oggi con Marcheschi, è pronta a votare a favore della possibilità di sviluppare la pista parallela convergente all'aeroporto di Firenze ma comunque ha già annunciato il voto negativo sul PIT nel suo insieme. Inoltre ci sarà da tenere conto della presidenza dell'aula, nel caso in cui a presiedere l'assemblea fosse Monaci, i voti "blindati" della maggioranza scenderebbero a 25.
Tempi duri per Rossi. L'aeroporto potrebbe farlo "volare" a casa.
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