Fra i molti di spunti di interesse offerti dalle elezioni regionali in Toscana se ne segnala uno di natura paradossale che riguarda Forza Italia, il partito che più di tutti risulta essere il grande sconfitto in questa tornata elettorale, sia a livello nazionale sia nel contesto locale.
Il paradosso consiste nel fatto che il partito di Berlusconi ottiene il peggior risultato di sempre in Toscana proprio in una competizione in cui ha schierato, a differenza di altre volte, un candidato di spessore rilevante e assai idoneo a combattere una battaglia di valore a livello regionale. Non vi è dubbio alcuno, infatti, della eccellente statura politica di Stefano Mugnai per quanto egli ha dimostrato nei cinque anni trascorsi in Consiglio Regionale, in particolare per il suo ruolo di vice presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, ove si è distinto per un’azione di attento monitoraggio delle scelte della Giunta con una serie di osservazioni sempre pertinenti e fondate su una indiscutibile competenza della materia. Mugnai ha riscosso la stima di tutti i gruppi politici, tanto dei colleghi dell’opposizione quanto degli avversari della maggioranza. L’uomo politico di Montevarchi è stato il vero leader dell’opposizione nella scorsa consiliatura. In un centrodestra unito e seriamente intenzionato a mettere in difficoltà il Partito Democratico, Mugnai sarebbe stato il personaggio più adatto per competere con Enrico Rossi.
Appare paradossale che Mugnai abbia ottenuto un risultato inferiore al 10%, ripensando alle percentuali ben più consistenti riportate nel 2010 da Monica Faenzi e nel 2005 da Alessandro Antichi. Sul risultato hanno pesato due fattori di natura nazionale: il calo generalizzato di Forza Italia e il totale disinteresse palesato da Silvio Berlusconi per la competizione in Toscana. Il fatto che Mugnai abbia avuto meno della metà dei voti del milanese Claudio Borghi, sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia, si spiega anche con la differenza di impegno profusa dai leader nazionali. Giorgia Meloni e, soprattutto, Matteo Salvini si sono recati più volte in Toscana per perorare la causa di Borghi. Al contrario, Silvio Berlusconi ha totalmente snobbato la nostra regione.
Eppure, se davvero vi è l’intenzione di fare un’opposizione seria e costruttiva, l’intero centrodestra toscano dovrà assegnare a Stefano Mugnai un ruolo importante, in primis confermandolo come componente della Commissione Sanità. I leghisti eletti in Consiglio Regionale, pur essendo la pattuglia più numerosa dell’opposizione, non hanno alcuna esperienza nelle materie di cui si occupa la Regione e quindi Mugnai potrà essere un punto di riferimento essenziale per loro. Il candidato di Forza Italia dovrà essere uno dei protagonisti della rinascita di un centrodestra che, in Toscana come in Italia, prima o poi dovrà ricompattarsi se vuole tornare a recitare un ruolo di primo piano.
Rudy Caparrini è un giornalista e scrittore. Opinionista di Lady Radio, esperto degli equilibri della politica fiorentina e toscana. Profondo conoscitore della Grecia, è un grande tifoso viola.
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