''Occorre tenere conto della mutata composizione della società e dei cambiamenti che ha subito. Tra questi c'e' senza dubbio il gran numero di immigrati presenti da molti anni in Italia e che qui hanno fatto nascere i loro figli. E' a loro che dobbiamo concedere la cittadinanza italiana, perché anche loro fanno parte del presente e del futuro di questo Paese''. E' questo uno dei passi dell'intervento che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha svolto questa mattina nel palazzo comunale di Campi Bisenzio nell'ambito dell'iniziativa 'L'Italia sono anch'io' nel corso della quale si è costituito anche a Campi Bisenzio il Comitato a sostegno delle due proposte di legge per i diritti di cittadinanza agli immigrati residenti in Italia da più di cinque anni e ai loro figli nati in Italia e quella per concedere loro il voto alle elezioni amministrative. ''I diritti civili e sociali - ha precisato il presidente - sono indispensabili. Chi lavora, paga le tasse e rispetta regole e leggi deve avere i diritti di cittadinanza, come noi. Le Regione ha approvato una legge per dare assistenza sanitari agli immigrati. Adesso dobbiamo garantire la cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono in Italia e il diritto al voto per le elezioni amministrative dopo 5 anni di residenza''. Sono circa 6.000 i bambini con genitori stranieri che nascono ogni anno in Toscana, sui 33.000 nuovi nati complessivi. A Campi Bisenzio gli immigrati rappresentano il 18% della popolazione.
''Chi nasce qui ha diritto di diventare cittadino italiano, dobbiamo avere lo 'ius soli', come negli Usa e in tanti altri Paesi che hanno una storia di immigrazione piu' forte della nostra. Se vogliamo guardare - ha spiegato poi ai cronisti, a margine di un altro evento, l'inaugurazione del nuovo centro riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi - a un futuro di pace e di coesione, e di forza per la Toscana e per il nostro Paese, dobbiamo lavorare per la completa integrazione dei cittadini immigrati che risiedono qui''. In secondo luogo, secondo Rossi, ''bisogna cominciare a riconoscere i diritti politici. In Toscana abbiamo 300 mila immigrati circa: se non cominceremo a vederli tra un po' seduti nei consigli comunali e provinciali, con pari dignità e diritto, sarà un problema. Come si può tenere esclusa una parte cosi' importante della popolazione?"
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