Firenze e Santa Croce di nuovo protagoniste del dialogo interreligioso: dal chiostro della basilica partirà un’invocazione comunitaria dedicata ai sofferenti e ai malati che sono stati colpiti dal Coronavirus.
Per domenica prossima, 14 giugno, la Comunità dei Frati minori conventuali insieme all’Opera di Santa Croce promuove una preghiera delle religioni di cui saranno protagonisti ebrei, islamici, valdesi, ortodossi e cattolici, confessioni religiose e chiese che condividono la comune appartenenza alla famiglia di Abramo. Tutti potranno partecipare seguendo la diretta Facebook che, a partire dalle ore 15,30, sarà trasmessa sulla pagina dell’Opera di Santa Croce. Per motivi di sicurezza sanitaria la partecipazione può essere esclusivamente virtuale.
Per presentare le invocazioni all’Altissimo dei figli di Abramo per i sofferenti e i malati nel tempo della pandemia - con padre Paolo Bocci, rettore della basilica, e don Alessandro Andreini, vicepresidente dell’Opera di Santa Croce – ci saranno il Rabbino capo della Comunità ebraica, Gad Fernando Piperno, l’Imam Izzedin Elzir, la Pastora della Chiesa valdese, Letizia Tomassone e il decano delle Comunità ortodosse di Toscana, Ioan Trandafir.
La preghiera di invocazione, grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell’Orchestra della Toscana, sarà accompagnata dal violoncello del maestro Augusto Gasbarri che eseguirà musiche di Bach.
ll momento di preghiera comunitario si collega all’invocazione globale promossa un mese fa, esattamente il 14 maggio, dall’Alto comitato per la Fratellanza umana. “È lo spirito di Francesco che ci motiva e ci guida per rilanciare un messaggio di fraternità e di pace in un tempo così pieno di dolore - sottolinea padre Paolo Bocci, rettore della basilica di Santa Croce - L’iniziativa si tiene a un mese dalla giornata mondiale di preghiera, digiuno e solidarietà per le vittime della pandemia, a cui ha aderito Papa Francesco e che è stata promossa dall’Alto Comitato per la Fratellanza umana”.
“Condividiamo tutti la lezione di Abramo che sperimenta smarrimento e insicurezza e a cui Dio risponde con l’invito a guardare avanti e a fidarsi - mette in evidenza don Alessandro Andreini, vicepresidente dell’Opera di Santa Croce - Con papa Francesco sottolineo che oggi siamo tutti sulla stessa barca, chiamati a riscoprirci come membri di un’unica famiglia nella ricchezza delle diverse identità, culture e sensibilità”.
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