Giornata nera per i capi clan Pasquale e Salvatore Russo, arrestati l'anno scorso, dopo 15 anni di latitanza. La DIA ha inflitto alla loro organizzazione camorristica un duro colpo, sequestrati questa mattina (ieri ndr) beni per 110 milioni di euro. All'alba è scattata l'operazione 'Masseria', che ha riguardato oltre 25 immobili, 29 appezzamenti di terreno, 13 società e 165 rapporti finanziari, 20 autovetture.
Sequestrati i rapporti finanziari del clan con la Fondiaria Sai Spa di Firenze. Si apprende dal Nuovo Corriere che ben 3 polizze riconducibili all'organizzazione fossero state stipulate con la nota società assicurativa. Rispettivamente da Andrea e Domenico Russo e dalla loro società 'Russo General Food'.
Le indagini hanno permesso di accertare la sproporzione tra i redditi dichiarati dai soggetti colpiti dal provvedimento e le loro effettive consistenze patrimoniali. In particolare, gli accertamenti tecnici di natura patrimoniale, supportati dalle investigazioni eseguite nella fase delle indagini di polizia giudiziaria effettuate da tutte le Forze di Polizia coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana, comprovano come il Clan Russo reimpiegasse i proventi di attività criminose in acquisti di beni immobili e di attività commerciali, attribuendo il controllo dei beni a prestanome o ai propri familiari.
Le attività degli inquirenti hanno riguardato tutto ilterritorio nazionale, oltre a Firenze, sono stati sequestrati conti bancari e libretti postali a Milano, Torino e Roma, a Viterbo invece una grossa azienda agricola. Mentre gli immobili sequestrati sono ubicati principalmente nel comune di Nola (NA), ma anche a S. Gennaro Vesuviano (NA), Liveri (NA), Marigliano (NA), Vignanello (VT) e Gallese (VT).
Anche i terreni sono perlopiù ubicati nel comune di Nola, ma anche in Saviano (NA) e Corchiano (VT).
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