I comuni rischiano di restare senza soldi. A Circo Massimo, su Radio Capital, il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede al governo un maggiore impegno: "La situazione dei bilanci dei comuni è ancora molto difficile: da un lato abbiamo ottenuto dal governo, in particolare dal presidente Conte, l'impegno a un pacchetto complessivo di 7 miliardi; dall'altro però queste risorse ancora non arrivano, se non in minima parte. I comuni si stanno facendo carico dei ritardi del livello centrale dello Stato per bilanciare i mancati introiti, stiamo sospendendo tutte le entrate perché ci rendiamo conto dell'emergenza sociale.
Ma", avverte Nardella, "Non so quanto possiamo reggere. Certo non possiamo andare oltre alcuni mesi, perchè dobbiamo comunque finanziare servizi essenziali". All'esecutivo, il sindaco di Firenze lancia un appello: "Il governo deve fare presto. L'ho detto al premier, agli Stati generali. Il fattore tempo oggi non è più una variabile indipendente, è la variabile. E vale anche per la ripresa dei lavori pubblici".
Sulle opere strategiche da Nardella parte un monito: "Se il decreto semplificazione dovesse essere il topolino partorito dalla montagna, il governo perderebbe l'ultima grande occasione per far ripartire questo Paese e anche per riacquistare credibilità agli occhi degli italiani".
La Toscana sarà una delle regioni ad andare al voto a settembre. Il centrosinistra ha candidato Eugenio Giani, il centrodestra la leghista Susanna Ceccardi. "Tutti gli avversari vanno rispettati. Ho avuto anche un confronto qualche mese fa con Ceccardi, ma devo dire che il nostro candidato già oggi ha accumulato molta credibilità girando tutta la Toscana", dice Nardella, "approfittando anche di questo periodo di difficoltà per essere accanto alle imprese e ai sindaci. Sarà una bella sfida, ma il centrosinistra qui è compatto e ha tutte le carte per vincere nuovamente". Poi ricorda. "Un anno fa alle comunali di Firenze la Lega ha fatto la metà del risultato ottenuto in media alle europee. Dunque col buongoverno e gli esempi concreti di buona amministrazione si può battere. Con le chiacchiere e la filosofia penso di no".
A proposito invece del turismo "a numero chiuso", il sindaco sottolinea che "il numero programmato si può fare, a Firenze già lo facciamo attraverso le prenotazioni online per i musei spingendo sempre di più sulla digitalizzazione, ma immaginare delle città a numero chiuso mi pare non solo un'utopia, ma è sbagliato, così le città diventano dei musei. Come facciamo a bloccare gli ingressi alle persone che magari arrivano in treno o con l'auto? Si può puntare, invece, su una strategia che guarda alla qualità".
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