Proponiamo, per i lettori de Il Sito di Firenze, un interessante editoriale a firma Stefano Prizio, pubblicato sulle pagine di FirenzeViola.it.
Alla fine del mercato mancano ormai poche ore, ma le sorprese in extremis non mancheranno: addii e partenze fino all'ultimo in casa viola dove per un Nastasic che va - col cuore che si strizza va detto che l'offerta è di quelle fuori mercato quindi non rifiutabile - ci sono il difensore Savic e una forte punta che arrivano. O Berbatov o Bendtner, diciamo il primo che rompe gli indugi e dice "si" a Pradè. La fine del mercato, il rilancio della Fiorentina, tempo di primi bilanci insomma, tempo di dire chi ha vinto e chi ha perso….
PERDE IL PASSATO: nel senso che s'offusca finalmente il bellissimo ricordo (che rimarrà tale) del quinquennio di Prandelli. S'oblia pian piano una stagione che appartiene alla storia, ma che incombeva da due anni qual paragone schiacciante. Qualcuno ricorderà la nostra piccola "profezia" datata 2010:" partito Cesare ci saranno due vittime, poi finalmente arriverà un allenatore che farà bene". Dubitammo (e sperammo) all'avvento di Rossi, ma la cronaca sfortunata della sua esperienza in viola ci dette poi ragione. Il futuro adesso è di Montella.
PERDONO I LECCAPIEDI: perdono perché perdono sempre. Hanno sempre ragione e quindi sempre torto. Servi per elezione e definizione, godono di vita comoda ed agiata. Indossano buoni calzari e il direttore di banca gli sorride. Ma arriva pur sempre il momento (di solito una mattina invernale allo specchio) in gli cui piomba addosso l'evidenza che le ghiandole di cui è fornito il corpo umano non possono servire solo per sporadiche ancorché decenti erezioni. C'è di più. Ed ecco che chi ha sempre detto "le cose van bene" quando era evidente il contrario sorride oggi d'una meschina parvenza di gioia. Che vale nulla. Perdono, ma prolificano e prosperano. E' la vita, il Paese, la città… ma noi non ci rassegnamo.
PERDE MONTOLIVO: perché magari farà pure bene con la maglia a strisce, ma al Milan c'è clima di recessione, mentre a Firenze è l'opposto. L'ex capitano ha scelto di andarsene, perde lui così come perdono tutti quelli che hanno scelto (o sono stati spinti) di intraprendere altre strade.
VINCE RENZI: Vince e forse vincerà e ancora vincerà, nel senso che ha finalmente svelato il segreto di Pulcinella, il sindachissimo si presenterà alle Primarie del Pd. Dovrà vincere quelle, poi le elezioni nazionali come candidato premier. Un'ascesa che, se coronata dal successo, potrebbe riportare finalmente una personalità espressa da Firenze a contar qualcosa sulla scena nazionale. Giudizio quest'ultimo che non entra nel merito delle capacità di Renzi o della bontà di una sua eventuale vittoria. Lo dicemmo tempo fa: Renzi e i Della Valle sono figure troppo in ascesa per litigare. Perché gli convenga litigare. E infatti dopo un interludio di gelo le parti sono adesso vicine, vicinissime, perfino troppo visto l'abbondante sudore. Renzi è lanciassimo, i Dv hanno rilanciato - poi magari si troverà il modo di fargli dare una bella spianatina in qualche buona zona della città - se ne giova la Fiorentina. E speriamo anche l'Italia un giorno.
VINCE ANDREA: non ci regge il cor dire che perde Diego (è di quelle volpi che non finiscono in pellicceria), ma certo il fratello minore una sua piccola battaglia l'ha vinta. S'era presentato in tromba a fine primavera promettendo il repulisti. Poi la scomparsa e la nuova discesa in campo di Diego che l'aveva bacchettato malamente. A mezza estate la controffensiva di Adv con il rilancio di cui sono testimoni beati i tifosi viola. E' indubitabilmente appassionato, i soldi li ha anche di suo, la città sportiva deve avere l'intelligenza (e la furbizia) di puntare su di lui.
VINCONO PRADE' E MACIA: Un romano e uno spagnolo hanno rigirato la squadra come un calzino spendendo due baiocchi a dir tanto. Il primo è arrivato dopo il rifiuto di Oriali, il secondo sembrava un fedelissimo di Corvino destinato solo a ripeterne pedissequamente le indicazioni. Appena hanno avuto fiducia e mano libera hanno dimostrato il loro valore.
VINCONO MENCUCCI E TEOTINO: Hanno inopinatamente conservato il posto di lavoro. Il primo è un maestro di quest'arte che rinnova il colpaccio di anno in anno. Il secondo ci pare avviato sulla medesima buona strada. Passano gli allenatori, i bomber e i capitani. Passano i proprietari, ma Mencucci (e Teotino) immarcescibili resistono. Ormai ci stiamo affezionando… come all'idea di avere la suocera in casa.
VINCE LA FIORENTINA: perché comunque vada, chiunque arrivi, qualunque posizione raggiunga a fine campionato, la Viola è ripartita. Bastava poco per riaccendere la scintilla, per rinvigorire una passione appena velata da una spolverata di cenere. Nessuno dotato di gnegnero ha mai preteso vittorie clamorose per la Fiorentina, solo una squadra ben costruita, accudita con amore. Che diverta. Quella squadra adesso c'è nuovamente, perciò vincono anche i tifosi viola, gli unici che mai han smesso di amarla.
Stefano Prizio - FirenzeViola.it
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