Le dipendenze tecnologiche, da internet e smartphone, sono le malattie mentali destinate ad essere le più diffuse del prossimo decennio a livello mondiale stando al report del XVIII Congresso Mondiale di Psichiatria dinamica che si è tenuto a Firenze.
Seguono i disturbi neurocognitivi, come la demenza e l'amnesia. In Italia, dicono gli esperti, prevalgono disturbi neuropsicologici (49%), tra cui quelli legati al sonno e al calo di attenzione, seguiti da depressione (28%) e ansia (23%). In aumento i problemi psicologici, cresciuti del 10% negli ultimi anni, oltre ai disturbi alimentari e la depressione come conseguenza dello stress.
Negli ultimi 15 anni, le malattie più diffuse nel mondo sono state depressione (59%), ansia (18%) e disturbi di personalità (23%). Cambia leggermente il contesto italiano dove emerge la prevalenza di casi di depressione reattiva (circa il 60%) caratterizzata da un umore cupo e crisi di panico frequenti, seguita da disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e binge-eating, le abbuffate periodiche.
Ezio Benelli, Presidente del Congresso spiega che la situazione italiana delle malattie mentali registra un netto aumento di problemi legati alla nutrizione e di depressione reattiva: "Soprattutto nelle regioni più industrializzate, dove si produce più ricchezza e dove, paradossalmente, la qualità della vita è peggiore perché si guadagna di più e si perde in autenticità". "Analizzando le patologie del futuro a livello globale - commenta Vera Slepoj - emerge che la società attuale è caratterizzata da una forma di industrializzazione postmoderna che va a discapito della qualità della vita, tanto da generare implicazioni patologiche. Dobbiamo interrogarci tutti su come affrontare il futuro e come migliorare".
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