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Indagini in corso

Omicidio via Rocca Tedalda, Dolfi ha lottato con il suo assassino

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Ha lottato con il suo (suoi?) assassino prima di essere ucciso con decine di coltellate, Fulvio Dolfi, il 62enne assassinato nel suo appartamento di via Rocca Tedalda a Firenze e ritrovato cadavere giovedi scorso. È quanto emerso dalle prime informazioni trapelate dall'autopsia che si è svolta ieri all'Istituto di Medicina legale di Firenze sul corpo dell'uomo. E quelle tracce biologiche ritrovate sotto le unghie del 62enne sono quelle del suo assassino. Una lotta disperata in cui Dolfi ha provato a difendersi per scappare da quella morte violenta e ha graffiato quasi certamente il suo assassino. Attesa per stabilire Nessuno però nel condominio avrebbe riferito di aver sentito rumori o grida di aiuto provenire dall'appartamento. Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal pm Fabio Di Vizio, con gli uomini della scientifica, stanno cercando informazioni utili dal cellulare della vittima e da alcuni oggetti repertati nel sopralluogo dopo l'omicidio. Le indagini infatti si starebbero concentrando su alcune tracce rinvenute che potrebbe aver lasciato il, o i, killer nella brutale aggressione. Intanto sono stati sentiti familiari, amici e conoscenti, per cercare di fare chiarezza sulle abitudini dell'uomo. È proprio nello stretto giro di contatti dell'uomo che gli investigatori sperano di poter trovare qualche indizio utile a scoprire l'assassino. Dolfi, secondo quanto appreso dalle testimonianze, domenica era ancora vivo. Ma perché è stato ucciso così brutalmente? Un regolamento di conti per un debito mai saldato? Oppure una  lite finita in tragedia? L'arma del delitto non è stata trovata e secondo i primi riscontri si tratterebbe di un coltello non a lama seghettata.

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