"Sembrerebbe la trama di un film giallo con tocchi di farsa, ma neanche l'ispettore Clouseau potrebbe sciogliere una matassa tanto difficile: la maggioranza del PD non riesce a capire se il proprio Presidente della commissione Servizi Educativi si è dimesso oppure no".
Così i consiglieri comunali a Firenze Grassi, Cellai, Xekalos e Scaletti con i consiglieri dell'opposizione al Q1 Jaff, Santoni, Pieraccioni, Delfino, Giorgetti, Evi e Valleri.
"Vediamo le cose con ordine.
Dopo un anno di inattività della commissione in questione - spiegano - finalmente in questi giorni il PD del Q1 si è deciso a votare un nuovo presidente.
Durante il consiglio del 13 settembre, primo colpo di scena: nonostante l'odg fissato da tempo, il presidente Sguanci e i membri di maggioranza annunciano di dover rimandare l'elezione del nuovo presidente dei servizi educativi perché hanno scoperto, con grande sorpresa, che Niccolò Torrini, il vecchio presidente, non ha mai presentato ufficialmente le proprie dimissioni.
Tutto viene quindi rimandato al Consiglio successivo.
Finalmente il Consiglio di ieri arriva insieme al secondo colpo di scena. Il Presidente Sguanci ammette: le dimissioni ci sono, erano state presentate e protocollate il 12 febbraio scorso, sette mesi fa, ma non si era ritenuto opportuno riferirlo al Consiglio, tanto che nel frattempo il consigliere Torrini ha presentato le linee guida del programma 2016 e presieduto un'iniziativa culturale nel salone dei 500 qualificandosi come presidente della commissione .
Ecco quindi che dopo varie proteste si procede alla votazione di un altro presidente.
Dopo più di due ore, il terzo colpo di scena: si materializza in aula il consigliere Torrini, non nuovo al presentarsi a fine Consiglio e giusto in tempo per garantirsi la presenza. Prende immediatamente la parola, interrompendo i lavori del Consiglio ed inizia una diatriba tra lui e il Presidente Sguanci. Torrini afferma che quelle dimissioni erano state revocate ufficialmente, che farà ricorso al Tar per l'incarico impropriamente tolto e che si sorprende perché la lettera di revoca delle dimissioni, regolarmente protocollata, non è rintracciabile dagli uffici.
La storia - concludono - è destinata a continuare, d'altronde se abbiamo due Papi, possiamo anche avere due Presidenti: peccato però, perchè i servizi educativi del Quartiere 1 non meriterebbero un atteggiamento così indecoroso".
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