Edifici dismessi o sottoutilizzati da recuperare e valorizzare, è arrivato il momento di aggiornare il quadro del patrimonio edilizio cittadino in vista del nuovo Piano operativo.
Prende il via la prima parte del percorso di ascolto della città per la definizione del nuovo strumento urbanistico per il periodo 2020-2025. È on line l’avviso pubblico dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Firenze per far emergere edifici dismessi o sottoutilizzati in città, da inserire nel nuovo strumento urbanistico, ma anche aspetti migliorativi del regolamento in scadenza.
“Un avviso importante, che segna l’avvio della nuova pianificazione della città – ha detto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re -. Arriva in un momento storico in cui diviene significativo andare avanti per dare ancora maggiore impulso allo sviluppo del nostro territorio, forti di quello che abbiamo costruito negli ultimi cinque anni e di ciò che abbiamo attratto in città. Dal recupero di contenitori vuoti alle nuove infrastrutture realizzate come le ultime due linee tranviarie; dalle nuove piazze ai cinema riaperti, ai nuovi luoghi dedicati allo sport, alla cultura, al sociale. Firenze è più forte e più attrattiva di cinque anni fa, e adesso dobbiamo lavorare per accompagnare il suo sviluppo all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale. In tanti stanno aspettando questo avviso, che resterà aperto 60 giorni, per presentare il proprio contributo in una città che cambia e si evolve. A differenza della scorsa volta – ha proseguito l’assessore Del Re -, siamo aperti non solo a contributi puntuali su singole trasformazioni, ma anche a contributi più ampi sul funzionamento del regolamento urbanistico, come ho avuto modo di anticipare al tavolo della consulta delle professioni per fare tesoro anche della loro esperienza”.
Tema centrale è la dismissione o il sottoutilizzo del patrimonio edilizio esistente, rispetto al quale è opportuno acquisire proposte di trasformazione relative a edifici o complessi dismessi che necessitano di modifica della destinazione d’uso (manifestazioni di interesse). L’avviso, quest’anno, si apre anche a contributi conoscitivi che mettano in evidenza eventuali criticità, proponendo una scrittura alternativa delle attuali regole in forma circostanziata, motivata e documentata (contributi).
L’avviso pubblico era già stato sperimentato con questo obiettivo nel 2013 durante l’elaborazione del Regolamento urbanistico: grazie anche alle informazioni raccolte con l’avviso, il quadro conoscitivo fu implementato e aggiornato in modo da definire uno strumento con un’ipotesi previsionale il più possibile reale e concreta.
L’avviso on line da oggi si rivolge ai soggetti pubblici o privati proprietari (o aventi titolo) di edifici o complessi di edifici dismessi che segnalano la necessità di modifica della destinazione d’uso (manifestazioni di interesse) e ai soggetti che a vario titolo (professionisti, cittadini, enti) forniscono contributi circostanziati, motivati e documentati per l’aggiornamento del quadro conoscitivo o eventuali criticità riscontrate nell’applicazione del Regolamento urbanistico (contributi). Le proposte presentate non vincoleranno l’Amministrazione nella definizione dei contenuti del Piano operativo.
Il percorso per ridisegnare la Firenze del futuro ha preso il via il 24 dicembre scorso con l’avvio del procedimento (come previsto dalla legge regionale 65 del 2014) per l’elaborazione del nuovo Piano operativo e della variante al Piano strutturale, approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re, in vista della scadenza del vigente regolamento urbanistico il prossimo 3 giugno. Il regolamento vigente, infatti, approvato nel 2015 con contestuale variante al piano strutturale, ha validità di cinque anni sia per le previsioni di opere pubbliche che per le aree di trasformazione soggette a piano attuativo o a intervento edilizio diretto convenzionato. Contestualmente all’avvio per la formazione del nuovo Piano operativo, la giunta ha approvato anche l’avvio al procedimento di conformazione al Piano di indirizzo territoriale (Pit) paesaggistico, di valutazione ambientale strategica e di formazione del Piano del verde (piano di settore).
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