"Quando le opposizioni di destra e di sinistra sollevano la stessa polemica e richiedono gli stessi chiarimenti, chi governa dovrebbe interrogarsi sul fatto di averla commessa davvero grossa e non, come ha fatto l'assessore Gianassi, limitarsi a della infantile ironia". Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale a Palazzo Vecchio insieme al capogruppo di SEL/Fas/Prc Tommaso Grassi.
"Capiamo le difficoltà di Gianassi - proseguono Torselli e Grassi - chiamato stavolta a giustificare 40.000 Euro spesi per l'assunzione a chiamata del capo segreteria di un assessorato senza assessore, ma l'arrampicata sugli specchi a cui è stato costretto per 'motivare l'immotivabile' stavolta è stata davvero grottesca".
"Ma siccome, al di là della sterile ironia di Gianassi, la questione sollevata resta molto seria – concludono i due consiglieri - noi poniamo di nuovo le domande che abbiamo posto ieri, nella speranza di ricevere questa volta una benché minima risposta: con quasi 5.000 dipendenti organici al Comune di Firenze e con la segreteria del sindaco (l'assessore alla cultura, non essendo stata assegnata la delega, è lui) già sufficientemente composta, era davvero necessario assumere a chiamata un esterno per metterlo a capo dell'inesistente assessorato alla cultura? Tra i 5.000 dipendenti di Palazzo Vecchio (gli stessi dipendenti a cui si chiedono indietro gli stipendi del passato ed a cui si tolgono le indennità) non c'era nessuno professionalmente in grado di ricoprire l'incarico del neo-assunto?".
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