"Seguiamo questa vicenda con grande attenzione, riteniamo inaccettabile la cessazione dell'attività del sito industriale di Campi e disastroso il licenziamento dei dipendenti e le ricadute che già ci sono per i lavoratori dell'indotto''. Così Eugenio Giani, apprese le conclusioni del tavolo su Gkn con sindacati e rappresentanti dell'azienda convocato questa mattina, martedì 31 agosto, dal ministero del Lavoro con Regione e Ministero dello sviluppo economico.
L'incontro è stata l'occasione per riassumere le posizioni espresse precedentemente da ciascun attore, alla luce del fatto che la procedura di licenziamento collettivo avviata da Gkn è giunta ora alla fase cosiddetta 'amministrativa', con conclusione tecnica prevista il 22 settembre prossimo. Gkn ha ribadito la volontà di non revocare la procedura di licenziamento e ha anche annunciato la messa in liquidazione dell'azienda.
La Regione, presente al tavolo con l'assessora Alessandra Nardini, con il consigliere per il lavoro e le crisi aziendali Valerio Fabiani e con Arti, ha ribadito anche l'impegno per le sorti dei lavoratori dell'indotto. ''Si tratta di circa 80 lavoratori senza prospettiva e in gran parte senza stipendio - ha detto Fabiani- il nostro obiettivo è tutelare i lavoratori e al tempo stesso dare un nuovo futuro al sito produttivo di Campi. Chiediamo all'azienda di fare la sua parte: è inspiegabile l'indisponibilità a utilizzare la cassa covid''.
LE REAZIONI - "Quella fabbrica non deve chiudere" così la segretaria generale della Fim-Cisl Firenze-Prato, Flavia Capilli. "Abbiamo ribadito la proposta fatta il 4 agosto, nell'ultimo incontro al Mise - spiega - con la richiesta di ritirare i licenziamenti e aprire la Cigo di 13 settimane per crisi. Oggi, dopo 26 giorni, l'azienda ha ribadito invece di voler andare avanti con i licenziamenti e l'utilizzo di ammortizzatori diversi, che abbiano la specificità della cessazione di attività". Il ministero del Lavoro insieme al ministero dello Sviluppo economico e alla Regione Toscana, a seguito della richiesta dei sindacati, ha aggiornato il tavolo a breve. "Non ci arrendiamo - ha aggiunto Capilli - e continueremo a portare avanti questa vertenza con l'unico scopo di salvaguardare il futuro di 500 persone e delle loro famiglie. Insieme alle istituzioni, da sempre al nostro fianco, continueremo a sostenere la tesi che quella fabbrica non deve chiudere".
"Nel corso dell'incontro di oggi sulla vertenza GKN con il ministero del Lavoro, il Mise e la Regione Toscana, nell'ambito della procedura amministrativa prevista dalla legge 223, abbiamo ribadito la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo avviata dall'azienda e il conseguente utilizzo delle 13 settimane di cassa integrazione previste dall'avviso comune sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, dal Governo e dalle parti datoriali". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze e Prato
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