Analizzando le dichiarazioni di Andrea Della Valle rilasciate nella lunghissima conferenza stampa di ieri, tralasciando i riferimenti al passato, ma cercando di evidenziare solo i temi che riguardano la Fiorentina di domani, i programmi per il futuro si possono riassumere nei punti qui di seguito:
La Squadra che disputerà la prossima stagione dovrà essere composta da giocatori motivati, che siano consapevoli di cosa significhi indossare la maglia Viola e la onorino in ogni partita dando il massimo.
Faremo un mercato di grande equilibrio, ma se ci saranno partenze importanti, saranno sostituite da arrivi di altrettanto valore, per far sì che si possa lottare fino alla fine per raggiungere l'Europa League.
Cognigni sarà il nuovo presidente ed io, Andrea Della Valle, sarò Patron nonché proprietario della Società.
Rispettare i bilanci sarà una forma di tutela per i tifosi, per fare in modo che anche tra venti anni Firenze abbia ancora la sua squadra in Serie A, ma se l'indifferenza e soprattutto l'astio nei confronti della “Famiglia”, che alcuni dichiarano, è realmente presente nella maggioranza dei tifosi, sono disposto a sedermi ad un tavolo davanti al Sindaco e cedere la Fiorentina ad un'altra proprietà.
Sono pronto a sottoscrivere un patto con Firenze ed i tifosi, dove saranno riassunti gli impegni e gli obiettivi per il futuro, questo, però, solo se la Famiglia Della Valle è ancora gradita all'ambiente.
Queste affermazioni, per adesso, paiono un po' fumose, Firenze aspetta i fatti, attende una Fiorentina che torni a far riempire il Franchi, che si riaccenda la speranza, ovvero quella cosa che genera entusiasmo, passione e non rassegnazione. Di certo, ad oggi, abbiamo solo il nome del Neo-Presidente: Cognigni. C'è da augurarsi che sappia interpretare al meglio la sua funzione, che offra sempre alle orecchie dei tifosi quella chiarezza che tutti chiedono e, al contrario, non sia come il cognome che lo distingue, ovvero un'espressione fonica di mascettiana memoria. Suona come un sibillino avvertimento dire alla città “se non vi andiamo di buon grado, siamo pronti a sederci ad un tavolo col Sindaco per cedere la Società”, non vorremmo essere costretti a subire tre applicazioni di Afasol (di un'ora l'una), un elettroencefalogramma bipolare o addirittura che sia avvertito Don Ulrico per confessare i nostri peccati.
Che la Fiorentina di domani sia la nostra Noemi Bernocchi, ci prenda per mano e ci faccia uscire dal tunnel.
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