Qualita' superba e raccolto generoso per l'olio d'oliva toscano. Dopo due campagne olivicole inferiori alle aspettative, i primi dati (quantitativi) di questa nuova campagna confermano le previsioni di una produzione medio-buona che si aggirera' intorno ai 160.000 quintali con un aumento, se pur disomogeneo, tra il 5% ed il 10%. La produzione potenzialmente certificabile come olio Toscano Igp, la principale denominazione d'origine a livello nazionale con oltre 11mila soci, potrebbe raggiungere il 45% (produzione con tracciabilita'), mentre il prodotto effettivamente controllato e certificato si stima raggiungera' i 35-40.000 quintali. A confermare la buona annata per l'olivicoltura sono Coldiretti Toscana e Consorzio di Tutela per l'Olio Toscano Igp nel corso dell'apertura ufficiale della stagione olivicola 2013 che si e' tenuta al Podere Carrai a Traquanda (Siena) con l'assaggio del primo olio dell'anno.
L'abbondante fioritura della passata primavera, malgrado sia stata seguita da abbondanti piogge, ha dato - analizzano Coldiretti e Consorzio Tutela Olio Toscano Igp - una buona allegazione e attualmente possiamo osservare una maturazione leggermente in ritardo rispetto agli anni precedenti. ''Grazie alle favorevoli condizioni meteo l'olio sara' di ottima qualita' sia sotto il profilo dell'acidita' che delle caratteristiche organolettiche'', afferma Coldiretti Toscana. Ci sono tutti i presupposti per una stagione d'oro per l'olivicoltura toscana formata da 77.000 imprese (6.5% a livello nazionale) che continua a fornire un contributo essenziale al tema drammatico dell'occupazione coinvolgendo nella filiera 100.000 addetti tra diretti ed indiretti con 2.500/3.000 assunzione stagionali. Coldiretti stima in 5mila le unita' lavorative stagionali utilizzate, tra la vendemmia e la raccolta di olive, in tutta la Toscana tra i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre. Positivo ancora una volta il trend occupazionale a livello generale secondo l'analisi dei dati Istat con il 10,6% di occupati in piu' tra il primo e secondo trimestre dell'anno in corso, ed il 6% in piu' tra il secondo trimestre del 2012 e del 2013. Gli occupati in agricoltura sono, al secondo trimestre del 2012, 52mila.
I numeri dell'olivicoltura in Toscana (fonte Istat - Agea). L'olivo e' diffuso in tutta la Toscana con circa 93.000 ettari di superficie olivicola in produzione, situati per il 90% in zone collinari o di bassa montagna e distribuiti prevalentemente nelle province di Firenze, Grosseto, Siena e Arezzo. Sono 77mila le aziende che coltivano olivi (6,5% a livello nazionale) ma il 43% di esse ha una superficie inferiore all'ettaro, il 60% inferiore a due ettari. In Toscana ci sono oltre 17 milioni di piante (pari al 9,7% a livello nazionale), delle quali piu' del 90% e' costituito da poche varieta': Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, Pendolino e Olivastra Seggianese. Il dato medio toscano di produttivita' di olio per pianta risulta molto basso: appena 1,2 Kg, come media degli ultimi dieci anni, nettamente al di sotto della media nazionale. Complessivamente sono 100mila gli occupati tra diretti ed indiretti. Sono oltre 400 i frantoi oleari (dei quali 360 attivi), distribuiti su tutto il territorio, che consentono una tempestiva lavorazione delle olive in un periodo di tempo sempre piu' ristretto, con riflessi molto positivi sulla qualita' dell'olio. Il numero del Consorzio di Tutela dell'Olio Extravergine Toscano Igp. I soci del consorzio attualmente sono 11.305 di cui 11.129 con la qualifica di olivicoltore, 309 con la qualifica di molitore, 601 con la qualifica di imbottigliatore (un'azienda puo' avere piu' di una qualifica). Le piante iscritte alla denominazione sono 7milioni con una diffusione uniforme sul territorio regionale. Il mercato estero dell'Ipg genera un valore stimato di fatturazione (dati al consumo) che si aggira intorno ai 22 milioni di euro. Il mercato nazionale, che vede per l'80% l'intervento della GDO e per la restante parte i canali HoReCa, dettaglio, vendita diretta, vendita on-line, e' strutturato soprattutto a livello nazionale, solo in misura minore (30%) in ambito regionale. Il mercato nazionale, riferendosi ad una annata di media - buona produzione, genera un fatturato stimato al consumo di circa 9 milioni e mezzo di euro.
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