Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze, i Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, con il supporto dell'Arma territoriale, stanno eseguendo perquisizioni e ispezioni nelle province di Grosseto, Milano, Padova e Roma, nei confronti di società ed enti coinvolti nella gestione di ingenti quantitativi di rifiuti prodotti da un'industria chimica operante a Scarlino che, dal 2004 ad oggi, vengono avviati al ripristino ambientale di un dismesso sito di cava nel Comune di Follonica (Grosseto).
Per questa inchiesta la Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di cinque persone indagate per l'ipotesi di reato di "attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti", mentre nei confronti di tre distinte persone giuridiche è stato contestato l'illecito amministrativo.
È l'esito di una prima parte di indagini relative alla gestione dei rifiuti comunemente denominati "gessi rossi" prodotti nello stabilimento chimico di Scarlino (Grosseto) dalla Venator Italy S.r.l. ed utilizzati per il ripristino ambientale e morfologico dell'ex sito di cava di Montioni a Follonica.
A partire dal 29 settembre scorso i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Grosseto, con il supporto di circa 30 unità del Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Roma e dei Comandi Provinciali di Grosseto e Padova hanno dato esecuzione ad una serie di decreti di perquisizione locale e di ispezione di luoghi.
Le perquisizioni che hanno portato agli odierni indagati sono state eseguite contemporaneamente a Scarlino, Follonica, Grosseto, Milano, Padova e Roma, presso le sedi legali ed operative di società ed enti a vario titolo coinvolti nella vicenda. Oggetto delle ispezioni, invece, sono l'impianto di produzione del rifiuto a Scarlino e l'area della ex cava a Follonica, attualmente in fase di ripristino ambientale.
Le attività di questi giorni sono state disposte dall'Autorità Giudiziaria fiorentina per la ricerca e l'eventuale acquisizione di ulteriori e più circostanziati riscontri alle conclusioni della Commissione Parlamentare d'inchiesta ed a quanto già evidenziato durante una prima fase investigativa dagli stessi Carabinieri del NOE di Grosseto.
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