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Otto persone sono indagate dalla procura di Firenze in un'inchiesta su due gare - per un totale di circa 15 milioni di euro - indette da Trenitalia per l'acquisto di trasformatori e di kit per l'illuminazione delle carrozze. Secondo l'accusa i due bandi sarebbero stati pilotati grazie alla collaborazione fra un dipendente di Trenitalia, rappresentanti e dirigenti di societa' fornitrici. La prima gara, del dicembre 2010, era per la fornitura di oltre duemila trasformatori ed era ''suddivisa in due lotti dell'importo di 1.400.400 euro ciascuno''. Secondo l'accusa, dirigenti di alcune ditte che parteciparono alla gara e rappresentanti sarebbero riusciti a concordare i ribassi delle offerte - e quindi i prezzi - e a spartire l'assegnazione della fornitura. L'altra gara, del marzo 2011, era per l'acquisto di kit di illuminazione, per ''un importo complessivo a base di gara di 12.000.000 di euro''. Anche in quell'occasione, secondo l'accusa, gli indagati avrebbero pilotato la procedura, grazie a un accordo fra le aziende che parteciparono e quelle che - ''dietro compensazione economica'' - rinunciarono alla gara. Destinatari dell'avviso chiusura indagini sono: Giancarlo Pani, Massimo Fuochi e Angelo Caramanna, rappresentanti nel settore ferrotranviario; Giovanni Mugnai, ex dipendente di Trenitalia da tempo licenziato dall'azienda, e gli imprenditori Stefano Milic, Mario Padovani, Alberto Zuliani, Antonio Elia - quest'ultimo dg di una societa' del gruppo Ansaldobreda - dirigenti delle aziende di fornitura.
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