Le pratiche per l'assegnazione delle case popolari sono ormai parte integrante di un sistema a dir poco obsoleto ed al quale la Regione Toscana ha deciso di cambiare passo. Cambia quindi la vecchia legge datata niente meno che 1996 e si introducono nuovi fattori di valutazione che, sempre secondo la regione, che si è espressa in Consiglio regionale, servirebbero a favorire proprio chi non ha la possibilità di trovare altri alloggi che non siano quelli popolari, come per esempio chi non può accedere a mutui o prestiti (vedi le ultime news su spaziomutui.com).
Occorre quindi tutelare questo ’comparto’ debole della popolazione Toscana, ma i malumori sul nuovo regolamento non sono tardati ad arrivare. I nuovi requisiti d'accesso, infatti, vedono come fattore imprescindibile l'avere una residenza sul territorio da almeno 5 anni e si dovrà, ovviamente, dimostrare di non possedere o essere usufruttuari di alcun bene immobile a uso abitativo. Inoltre non si devono possedere auto di lusso, imbarcazioni o caravan. A documentare questa situazione sarà proprio il nuovo Isee.
Inoltre, restano esclusi dall'assegnazione delle case popolari tutti coloro i quali negli ultimi 5 anni precedenti alla presentazione della domanda di assegnazione avessero partecipato a occupazioni abusive di case e appartamenti. E qui entrano in gioco le proteste dell'Unione inquilini e del Movimento per la casa che, non solo non approvano questo punto della nuova normativa, ma hanno anche manifestato apertamente in piazza.
Altro punto dolente della normativa è quello che riguarda gli sfrattati. Questi, infatti, potrebbero non beneficiare di punti aggiuntivi, quelli assegnati, per esempio, a chi avesse all'interno del nucleo familiare disabili o anziani. Un vero colpo per una buona parte dei facenti domanda. Le associazioni per la difesa degli inquilini sono quindi sul piede di guerra, soprattutto in virtù del fatto che in Toscana oltre il 90% degli sfrattati (ben 100 al mese) sono ritenuti "incolpevoli", ovvero hanno perso il lavoro o si sono trovati in particolari circostanze che hanno loro impedito il regolare pagamento dell'affitto.
Una delle novità introdotte e accolta in modo positivo è invece quella che riguarda le ristrutturazioni. Potranno infatti essere assegnati edifici non ristrutturati con un affitto minimo di locazione che oscilla tra i 12 e i 40 euro, ovviamente le spese di eventuali ristrutturazioni saranno a carico degli assegnatari.
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