“Dopo la convocazione congiunta delle commissioni consiliari del mese scorso in cui furono invitate quasi tutte le OO.SS. dello scalo fiorentino, ieri si è rimediato alla strana dimenticanza che aveva lasciato il sindacato USB fuori dalla porta.
In effetti – spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi in Palazzo Vecchio a Firenze – dopo le sviolinate sulla necessità dello “sviluppo economico dello scalo per incrementare l’occupazione con 2000 nuovi posti di lavoro”, “sulla assoluta mancanza di problemi dei dipendenti” ecc. ecc. oggi finalmente abbiamo avuto un punto di vista diverso grazie ai rappresentanti di USB ascoltati in Commissione; una versione corrispondente alle lamentele che ci arrivavano direttamente dai lavoratori. I sindacalisti ci hanno informato sui motivi dello sciopero del personale che ha visto cancellare più di trenta voli lo scorso venerdì. Il bilancio 2015 della società ADF ha riscontrato nel 2015 un utile lordo di 8,5 milioni di Euro, una manna in questi tempi di crisi. La tendenza dell’aumento dei passeggeri non è una novità, ma una costante da molti anni. Ciononostante, gli investimenti in azienda per rinnovare il parco macchine obsoleto (alcune anche di vent’anni) e per garantire la stabilizzazione dei lavoratori sono pressoché inesistenti. Al posto dei 40 lavoratori portabagagli licenziati, solo per fare un esempio, sono stati assunti lavoratori attraverso un’agenzia interinale con contratti a tre ore giornaliere ma che ne lavorano anche otto e più sotto forma di straordinari (senza maggiorazione). I lavoratori non hanno a disposizione neanche un tavolo dove consumare i pasti che si portano da casa, degli spogliatoi e dei bagni riservati (devono usare gli stessi dei viaggiatori) contrariamente a quanto prevede la legge. La cosa incredibile è poi l’atteggiamento della proprietà che non risponde neanche alle richieste e alle segnalazioni del sindacato mentre di contro manifesta un atteggiamento padronale vecchio stile anche nelle piccole cose, come non comunicare in anticipo l’orario di lavoro, cosicché donne con figlii o genitori da accudire si ritrovano a non poter organizzare nemmeno la vita familiare. Una condizione e un trattamento che non è degno di una società privata figuriamoci di una partecipata del Comune. Altro aspetto evidenziato dai sindacalisti e su cui le commissioni si sono riproposte di indagare – aggiunge la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – è la “estrema vulnerabilità dello scalo fiorentino” in materia di sicurezza, sia quella prevista per la salvaguardia dei lavoratori dai rischi connessi all’attività propria dei loro compiti sia alla security dei passeggeri, aspetto il cui controllo spetterebbe ad ENAC. Concludendo, oggi abbiamo avuto una relazione completamente diversa dal quadro idilliaco presentato dalle altre sigle sindacali ma anche una preoccupazione in più sull’attività di ENAC, l’ente che ha presentato il Masterplan del nuovo aeroporto, per questo abbiamo chiesto alla presidenza delle commissioni di effettuare un sopralluogo presso l’aeroporto di Peretola”.
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