''Un'inezia, e' ridicolo: il messaggio e' che guidare ubriachi e drogati e uccidere una persona non e' grave''. E' il commento di Stefano Guarnieri alla condanna a due anni e otto mesi, confermata in appello, per la morte di suo figlio Lorenzo, avvenuta a Firenze in un incidente stradale provocato da un uomo ubriaco e che risulto' positivo alla cannabis. C'e' un altro aspetto che non va giu' alla famiglia Guarnieri: ''Nel calcolo della pena - ricorda Stefano Guarnieri - ci fu un errore formale: il giudice sbaglio' il conto. La condanna era 5 anni ma, per l'abbreviato, venne ridotta di un terzo, quindi doveva essere 3 anni e 2 mesi e invece fu di 2 anni e 8 mesi. Anche il pg, in aula, oggi ha riconosciuto l'errore 'formale', aggiungendo pero' che per lui la pena andava comunque bene cosi'. Che dire, e' surreale''. In memoria di Lorenzo la famiglia Guarnieri ha fondato un'associazione che si batte, tra l'altro, per l'approvazione di una legge che introduca il reato di omicidio stradale ''che deve essere considerato un reato di serie A - spiega Stefano - e non, come adesso, di serie C''.
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