di Christian Campigli - Per molti è la finale anticipata. Per altri semplicemente la gara che rappresenta i due Colori più vincenti negli ultimi trentanni. Tra meno di due ore gli Azzurri di Santa Croce e i Bianchi di Santo Spirito scenderanno in campo, davanti allo sguardo impassibile di Dante Alighieri.
Per un confronto che si annuncia duro ed intenso. Aspro, con ogni probabilità. I pronostici, si sa, sono fatti per essere sbagliati. E se quello di ieri, che vedeva i Verdi avanti, è stato puntualmente disatteso per merito dei Rossi, oggi è necessario riprovarci. Sulla carta i Bianchi hanno qualcosa in più. Perché sono i campioni in carica, perché dispongono di almeno quindici calcianti in grado di portare il pallone, perché hanno una battuta forte e amalgamata. Gli Azzurri sono un'incognita. Tanti volti nuovi, con la voglia di emergere. Poca però l'esperienza. Ma dare Santa Croce per sconfitta è un errore imperdonabile. Chi segue questa magnifica manifestazione ha sentito almeno altre cinque volte, nell'ultimo ventennio, gridare alla fine di un ciclo. Due i protagonisti annunciati: da una parte Fabrizio Valleri, l'elemento più bravo (insieme a Massimiliano Petragallo, dei Rossi) a trasformare un'azione in una caccia. A partire da solo e dribblare tutta la difesa avversaria. Dall'altra Pietro Cappelli, fighter di livello nazionale, che ha oggi il compito di diventare leader e di portare gli Azzurri oltre i propri limiti. La gara di oggi sarà dedicata ad un Magnifico Messere d'eccezione, l'olimpionico Niccolò Campriani.
Christian Campigli
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