Voglia di partecipazione alla vita politica attraverso lo strumento delle primarie per la scelta dei candidati a sindaco di ogni schieramento e la reintroduzione delle preferenze per l’elezione dei parlamentari, inopportunità della ricandidatura di Matteo Renzi a sindaco di Firenze, cittadinanza ai figli di immigrati solo a patto che la permanenza nel nostro Paese sia consolidata da tempo.
Sono questi in sintesi i risultati di un sondaggio effettuato sulla popolazione italiana commissionato dal consigliere comunale di Firenze, Mario Razzanelli, all’ISPO di Renato Mannheimer, che ieri li ha illustrati nel corso di una videoconferenza a Palazzo Vecchio in diretta Skype da Milano.
Insieme a Razzanelli hanno partecipato alla presentazione, Giovanni Gentile e il professor Zeffiro Ciuffoletti i quali hanno ribadito la necessità di un diretto coinvolgimento della cittadinanza fiorentina all’elezione del proprio sindaco.
Nel dettaglio, un primo dato riguarda la modalità con cui devono essere selezionati i candidati per la camera dei deputati.
Secondo il disegno di legge attualmente in discussione, sarebbe compito dei partiti redigere la lista dei candidati, ma il 76% degli italiani vorrebbe partecipare alla scelta dei candidati al Parlamento. Il 52% con il voto di preferenza e il 24% con primarie e solo un quinto degli intervistati non modificherebbe questo aspetto della proposta di legge. Tra i più contrari ai “listini” vi è l’elettorato del M5S (il 29% vorrebbe le primarie e il 60% vorrebbe le preferenze); mentre l’elettorato di FI converge sulla proposta di Renzi (30%) in misura maggiore di quello del Nuovo CD (15%).
Per quanto riguarda invece la scelta dei candidati a sindaco delle grandi città, il 73% riterrebbe opportuno che tutti gli schieramenti utilizzassero delle elezioni primarie, come già avviene da alcuni anni in modo abbastanza diffuso nel centrosinistra. Questo atteggiamento è trasversale tra l’elettorato di tutti i maggiori partiti.
Parlando più nello specifico delle prossime elezioni comunali a Firenze, il 66% degli italiani giudica inopportuna la candidatura a sindaco di Renzi per un secondo mandato, forse anche perché dopo la recente elezione a segretario del PD, in caso di vittoria, non potrebbe esercitare l’incarico a tempo pieno. Anche tra l’elettorato del PD prevale, seppure di poco (47% favorevoli contro 52% contrari), l’auspicio che Renzi non si ricandidi a Sindaco di Firenze.
A proposito invece dei diritti di cittadinanza, cresce nel tempo l’apertura verso lo Ius soli: oggi è completamente contrario solo un intervistato su 10 (contro il 16% del maggio scorso). Ciò che prevale è l’accordo a concedere la cittadinanza ai figli degli stranieri che risiedono in Italia, solo a patto che la permanenza in Italia sia cosa consolidata nel tempo (lo dichiara il 45% degli intervistati).
È da notare inoltre che i giovani tra i 18 e i 24 anni e gli studenti sono i più favorevoli allo Ius soli.
“Si tratta di dati molto interessanti che confermano la nostra idea: i cittadini vogliono scegliere. Se davvero l’attuale proposta di legge elettorale venisse confermata mi farò promotore di un referendum nazionale perché la parte relativa ai listini venga cambiata. Per quanto riguarda le primarie a sindaco di Firenze mi auguro che la lettura di questi dati convinca Forza Italia una volta per tutte a cambiare idea. Senza primarie per la scelta del candidato sindaco, alle prossime amministrative a Firenze per il centrodestra si preannuncia un sicuro disastro – ha dichiarato Razzanelli –. Il sentimento che prevale, e ormai da alcuni anni, nel nostro Paese, è la grande voglia dei cittadini di partecipare attivamente alla vita politica. Ignorare questo fatto in un momento di grave crisi economica e in vista dei prossimi passaggi della politica a livello nazionale significa essere politicamente non miopi, ma addirittura ciechi.
Continuiamo ad auspicare che le posizioni di Forza Italia a Firenze cambino, e che gli elettori di centrodestra abbiano per la prima volta la possibilità di scegliere il proprio sindaco. Dopo questo sondaggio, in cui si sono espressi non solo i fiorentini ma tutti gli italiani, non ci sono più alibi”.
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