"Vi aspetto nei seggi del partito, per gli iscritti, fino a domenica 17 novembre. E aspetto tutti domenica 8 dicembre alle primarie". Matteo Renzi ha preso idealmente carta e penna e, via mail, ha inviato una lettera agli iscritti del Pd sollecitando entusiamo e, quindi, partecipazione. "Tocca a noi, nessuno si tiri indietro. Se non lo facciamo noi, nessuno lo fara' al posto nostro", scrive il sindaco di Firenze sottolineando: "Il destino del nostro Paese e' nelle mani di chi legge questa lettera, di chi va a votare, di chi fa delle proposte". Un tempismo perfetto quello di Renzi per un partito che ancora non riesce a scrollarsi di dosso le polemiche per la vicenda del tesseramento gonfiato. E, soprattutto, per un partito attraversato dai timori di un 'flop' delle primarie e scosso dall'annuncio fatto ieri da Romano Prodi: "Non votero' alle primarie. Non per polemica, ma ho deciso di ritirarmi dalla vita politica. Non sono un uomo qualunque, se voto alle primarie devo dire per chi, come e in che modo", ha spiegato l'ex premier da Reggio Emilia.
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