“Società in s-vendita a 8 milioni di euro: questa la stima che il Presidente Bonaccorsi ha dichiarato questa mattina in Commissione Controllo.” E' quanto affermano i Consiglieri comunali Ornella De Zordo di PerUnaltracittà e Tommaso Grassi di Sinistra e Cittadinanza.
“Ci chiediamo - proseguono i consiglieri - da dove esca un valore così basso per la vendita dell’intero pacchetto delle quote della società ATAF Gestioni srl che comprende non solo i mezzi e gran parte della forza lavoro di ATAF ma anche le partecipazioni attualmente detenute in GEST Spa, Linea Spa, Opi-Tec Spa, Ti Informa scrl, Firenze City Sightseeing srl, I-Mago Spa, Ataf e linea Scarl, LFI spa, SIGER srl." Poi De Zordo e Grassi attaccano parlando di "una vera e propria svendita che non solo penalizza, attraverso la privatizzazione, lavoratori e utenti ma impoverisce l’Amministrazione comunale che tende evidentemente a far cassa: sembra che la parola d’ordine sia ‘pochi, maledetti e subito’.”
"Saranno sicuramente pochi quelli che entreranno nelle casse di ATAF dalla nuova operazione d’immagine che il Presidente Bonaccorsi ha intrapreso e con la quale per il mese di dicembre si offrono abbonamenti del valore di 39 € a 17 € - proseguono i consiglieri d'opposizione - a fronte dei 17 € incassati da Groupalia, ATAF ne riceverà solo il 50% al netto di IVA. Se questa uscita vuol far fare bella figura all’attuale gestione di ATAF diciamo subito che è un vero flop anche perché vorremmo sapere quanti carnet ribassati sono stati resi disponibili e non vorremmo che questa trovata servisse semplicemente per riqualificare l’immagine della tanto criticata gestione societaria.”
“Quanto alla ribadita non partecipazione del Comune alla gara regionale risulta bizzarro che prima ancora che i dettagli della gara stessa siano definiti il Sindaco di Firenze dichiari di non parteciparvi a causa dei parametri sfavorevoli per la Città - commentano i consiglieri - E’ stando all’interno del tavolo che decide il futuro della gara che i parametri potranno essere discussi e contrattati. Anche qui in realtà sembra che la decisione di vendere per far cassa sia l’unica spinta che guida il Comune e che la gara regionale sia presa a pretesto per le vendite delle quote.”
“Ribadiamo - concludono - che vendere le quote di ATAF è una scelta sbagliata, nociva per i dipendenti dell’azienda e per l’intera Città.”
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