A oltre dieci anni dall’ultimo restauro, il gruppo del Perseo di Benvenuto Cellini, nella Loggia dei Lanzi, torna al centro di un nuovo intervento. Nonostante il protettivo abbia mostrato un incremento di efficacia rispetto alle performances misurate appena dopo il restauro, la sua efficienza – costantemente rilevata durante le biennali manutenzioni ordinarie - si è ovviamente ridotta a causa del naturale invecchiamento delle resine, dovuto principalmente all’irraggiamento ultravioletto. Perciò si rende indispensabile effettuare un’accurata manutenzione straordinaria del capolavoro .
La superficie del monumento, che ha porosità molto ridotta grazie al lungo lavoro di rifinitura del bronzo eseguito da Cellini, pur avendo garantito una migliore resistenza del bronzo agli agenti di degrado, è causa di un moderato aggrappaggio delle vernici protettive; infatti durante l’ultima manutenzione sono stati individuati fenomeni di distacco dello stato protettivo e lacune che lasciano la superficie del metallo non protetta.
“La decisione di mantenere il Perseo sotto la Loggia – afferma il Soprintendente Cristina Acidini – in una delicata condizione ‘semiconfinata’, fu presa a patto di sottoporre la statua (e il basamento) a costanti operazioni di monitoraggio e conservazione”.
“Tante volte – aggiunge il Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, che ha responsabilità del bronzo di Cellini realizzato a metà del XVI secolo – si sostiene, a giusta ragione, la necessità di privilegiare la manutenzione delle opere d’arte rispetto ai restauri. L’intervento odierno sul Perseo è la dimostrazione della nostra adesione convinta a quel principio, cui peraltro da tempo ci si attiene con operazioni appunto manutentive, a cadenza biennale”.
L’intervento
L’intervento di manutenzione – a cura della ditta Morigi di Bologna - consisterà quindi nella sostituzione del sistema di protettivi. Più dettagliatamente, prevede la stesura di una vernice acrilica specifica per leghe di rame e di una pellicola di cere polietileniche e microcristalline ad alto punto di fusione. Lo strato protettivo sarà misurato in più punti per garantirne l’omogeneità e nuove aree di controllo saranno individuate e registrate per i futuri interventi di manutenzione. I lavori, compatibilmente con le condizioni atmosferiche, avranno una durata di circa quindici giornate lavorative.
Le varie fasi
Sabato 19 ottobre inizierà il montaggio del ponteggio; a seguire prenderà il via la campagna fotografica per documentare tutta la superficie, confrontando i dati con la precedente documentazione relativa al periodo del restauro. Solo a quel punto il gruppo sarà oggetto di un lavaggio con acqua deionizzata e tensioattivo non ionico, cui farà seguito la rimozione dei protettivi per mezzo di tamponatura di solventi, un nuovo, accurato lavaggio delle superfici con acqua deionizzata vaporizzata e quindi la disidratazione delle superficie con tamponi di acetone puro. Le due fasi finali dell’intervento prevedono la stesura del protettivo acrilico, e suo ritocco, e del protettivo ceroso.
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