di Christian Campigli - Una scelta sofferta, arrivata ben oltre il tempo massimo. Che oggi, il giorno dopo la sua ufficialità, solleva incredibilmente nuovi dubbi e tante perplessità. Nei simpatizzanti e anche in alcuni esponenti politici. Ubaldo Bocci, come anticipato oltre sei mesi fa dal nostro sito sarà il candidato sindaco per il centro destra.
Una nomination giunta non senza difficoltà. Prima all'interno della Lega e poi tra gli alleati (Forza Italia in primis). Tra i primi ad esprimere, pubblicamente, incertezze sul nome di mister Azimut spicca Achille Totaro, senatore fiorentino di Fratelli d'Italia. “Io non ho nulla contro Bocci, come persona. Anzi, stimo molto chi dedica il proprio tempo ad un'associazione come Unitalsi. Quando avevo 13 anni, mi madre era malata ed io andai a Lourdes. Un'esperienza che mi ha cambiato la vita. Qui però il problema è politico”. Si spieghi meglio, senatore. “Unitalsi ha posizioni di accoglienza, porti aperti, multiculturalismo. Tutto il contrario di quanto rivendicato dalla Lega. Io ho criticato la scelta del candidato perché viene da un'area troppo vicina al mondo renziano, a Carrai in primis. A Firenze, per vincere, si doveva scegliere una persona in grado di rappresentare l'universo denominato sovranista. Bocci non mi pare l'uomo capace di interloquire con il nostro elettorato popolare. Parliamoci chiaro, a Firenze se si ha una speranza di vincere è perché si raccolgono voti all'Isolotto, a Brozzi, alle Piagge. E non certo a Coverciano (dove, mi dicono, verrà aperto il comitato elettorale, altro grave errore) o a Settignano”. In alcune occasioni, alla radio e in televisione, lei ha criticato la scelta perché caduta dall'alto. E' così? “Certo, caduta dall'alto tre volte. Primo, perché la decisione l'hanno presa tre dirigenti dei partiti di centro destra. Non c'è stato un coinvolgimento. Io, che a Firenze ho voti e preferenze, ancora non ho conosciuto Bocci. Non mi pare normale. Due, perché in molti sono convinti che le elezioni le vincerà Matteo Salvini e che il nome del candidato sindaco sia un optional. Un errore clamoroso. Dario Nardella, dal quale sono distante anni luce, è comunque un avversario tosto, un uomo moderato, non certo un pericoloso comunista. Sottovalutarlo sarà un errore mortale. Infine mi raccontano che siano state prese persone nello staff provenienti da Roma e da Milano. Altro gravissimo errore, segno evidente che non si conosce Firenze, i suoi pregi ma anche i suoi gravi difetti. Noi siamo Fiorentini-centrici, e difficilmente tolleriamo l'idea di essere eterodiretti da persone che vengono, per l'occasione, da altre città. Da noi vale il motto, scandito da un orgoglio secolare. prima i fiorentini”. La vittoria è ancora possibile? “Sì, perché il vento è positivo. Ma in questo poco tempo rimasto Bocci dovrà dimostrarsi capace di coinvolgere i fiorentini. E di battere le periferie quotidianamente. Se pensa di andarci due, tre volte, con la puzzetta sotto il naso, avrà un'amara sorpresa a maggio”. Perché, come diceva Jim Morrison nel 1967 con i suoi Doors, “This is the end, beautiful friend
This is the end, my only friend, the end”.
Christian Campigli
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