Lucia Aleotti e il fratello Alberto Giovanni, vertici della multinazionale farmaceutica Menarini, sono stati definitivamente assolti dall'accusa di riciclaggio. La Cassazione, infatti, nella tarda serata di ieri ha confermato la sentenza di assoluzione della corte di appello di Firenze.
In primo grado Lucia Aleotti era stata condannata a 10 anni e sei mesi e il fratello Alberto Giovanni a 7 anni e sei mesi. La corte di appello aveva ribaltato la sentenza, assolvendo i vertici della casa farmaceutica.
L'indagine che aveva portato al procedimento nei confronti dei fratelli Aleotti venne svolta dai carabinieri del Nas, coordinati dai pm fiorentini Luca Turco ed Ettore Squillace Greco.
Secondo gli investigatori esisteva una 'provvista' di fondi neri, 1 miliardo e 200 milioni di euro, che il patron di Menarini, Alberto Sergio Aleotti, scomparso nel 2014, avrebbe accumulato con un sistema di sovrafatturazioni tramite società con sedi in paradisi fiscali.
Tesi smontata dalla sentenza dei giudici della corte d'appello e della Cassazione. In appello era stata ordinata anche la restituzione di 700 milioni di euro, somma sequestrata a fini di confisca che era la parte restante - dopo condoni, scudi fiscali e altre sanatorie erariali - dell'1,2 miliardi di euro che erano stati sequestrati ai due fratelli all'inizio dell'inchiesta.
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