Post voto: malumori nel PD, Renzi resta alla finestra

Raccontano che sia stata una riunione molto tesa quella tra Pier Luigi Bersani e un gruppo ristretto di dirigenti del Pd. A quanto si apprende, il segretario sarebbe orientato a percorrere la strada del governo di minoranza. Ma l'ipotesi non trova tutti d'accordo. Durante la riunione sarebbero state avanzate anche altre strade. Tra queste quella di proporre al presidente Giorgio Napolitano di dare l'incarico al Movimento 5 Stelle. "E' il primo partito, no?". E i democratici, da parte loro, si asterebbero. L'ipotesi pero' non convicerebbe affatto Bersani. Il segretario vorrebbe tentare la via del governo di minoranza: pochi punti e vedere chi ci sta. Cercando, ovviamente, di 'tentare' Grillo e per evitare l'abbraccio mortale con il Pdl. Quindi, non solo provvedimenti 'anti-casta', ma magari mettendo nel pacchetto anche il conflitto d'interessi. Qualcosa insomma che sia 'impotabile' per Berlusconi. Ma se il Cavaliere dovesse dire si' e proporre un appoggio condizionato, legge per legge, riforma per riforma? "Cosi' -dice un dirigente dem- commetteremmo l'ennesimo errore. Ci rendiamo ostaggio del ricatto di Grillo e Berlusconi che, di volta in volta, decideranno se appoggiarci o meno. La responsabilita' con Monti ci ha portato dove siamo. Farci carico un'altra volta di tutto, mentre gli altri hanno mani libere sarebbe un suicidio". Senza contare che, viene riferito, le condizioni di Grillo sarebbero pesantissime. A partire dalla scelta del nuovo presidente della Repubblica. A breve Bersani incontrera' i giornalisti e dara' le sue indicazioni. E non e' escluso che, prima di arrivare all'appuntamento con la stampa, ci possano essere stati contatti con il Colle. Intanto, chi ha sentito Matteo Renzi riferisce che il sindaco di Firenze non ha alcuna intenzione di mettersi in mezzo nel caos che sta squassando il Pd. "Matteo resta dove sta. Perche' dovrebbe bruciarsi?".