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domenica, 08 aprile 2012 - 13:27
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politica

Renzi: "Nel 2014 mi ricandiderò a sindaco di Firenze"

Il primo cittadino fiorentino a Otto e Mezzo su La7. Stasera la presentazione del suo nuovo libro
Immagine articolo - Il sito d'Italia

«Mi ricandiderò a sindaco di Firenze nel 2014». Lo ha detto Matteo Renzi rispondendo ad una domanda di Lilly Gruber durante il programma 'Otto e mezzò su La7. Il sindaco del capoluogo toscano ha rivendicato alcuni meriti, come quello di aver «rottamato tutti quelli che c'erano prima», di aver «dimezzato la giunta comunale», passando da 16 a 8 assessori, 5 dei quali sono donne.

Il fatto che sia stato reintrodotto il principio del reintegro nella riforma dell'articolo 18 segna una vittoria del Pd e del suo segretario Pierluigi Bersani. Così Renzi, ad «8 e mezzo» su La7, aggiungendo tuttavia di «continuare a pensare che se vogliamo rilanciare gli investimenti non è questo il problema». «C'è stata una battaglia, molto mediatica, e si è conclusa con vittoria del pd e di Bersani, che ha portato il governo sulle sue posizioni», ha aggiunto Renzi definendo ancora una volta l'articolo 18 «un articolo del passato. Oggi è stata trovata una formulazione diversa. Hanno trovato un accordo? Bene. Ma ora parliamo di fisco e di burocrazia».

«Io sto convintamente nel Pd, che è l'unica speranza per modernizzare l'Italia».

Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, ma anche quello all'editoria a vantaggio del sociale. La proposta del sindaco rottamatore stasera a «8 e mezzo» su La7 che per sostenere i partiti ha detto di preferire «un sistema all'americana». «Se domani Monti abolisse il rimborso ai partiti, così come il finanziamento all'editoria che consentirebbe di risparmiare 200 milioni, sarebbe bellissimo. Potremmo spenderli per il sociale». In studio con Lilli Gruber anche Vittorio Sgarbi (la presenza dei due ha dato origine anche ad un siparietto con la conduttrice che si è rivolta al sindaco di Firenze chiamandolo 'Matteo Sgarbì) con il quale Renzi ha parlato della vicenda dell'utilizzazione dei fondi della Lega, partito che, ha detto Renzi «c'è da augurarsi che sia finito, per il bene del Paese. Negli ultimi anni quel progetto di rinnovamento cominciato venti anni fa si è sostanzialmente fermato. Lega è stata in un governo mai visto più centralista: voleva il successo del nord e poi dava 140 milioni di euro a Catania il cui sindaco era il medico di Berlusconi. Il simbolo del fallimento della Lega è Belsito, che era anche nel Cda di Fincantieri: la Lega occupa posti non solo per persone senza competenza ma che sono il factotum del capo di turno». Quanto al tesoriere della Margherita Luigi Lusi «è una vergogna ciò che ha fatto ed è una vergogna che i vertici della Margherita non abbiano controllato». E a Sgarbi che gli ricordava la sua provenienza dalla Margherita, Renzi ha risposto:«Mai avuto un ruolo nella Margherita. Mai ricevuto un euro da Margherita e da pd. Anche se li ho chiesti».

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