“Dall’inizio del mese di luglio uno degli argomenti più dibattuti, almeno in Toscana, è l’annuncio, da parte della finanziaria internazionale Melrose, della chiusura dello stabilimento GKN driveline di Campi Bisenzio; 422 dipendenti – ricorda il consigliere della Lega Salvini Firenze Andrea Asciuti – hanno ricevuto via mail la brutta notizia del licenziamento, come se si trattasse di un banale cambiamento di orario. Considerando l’indotto collegato alla fabbrica, i posti di lavoro interessati raggiungono la quota di circa 500; in altre parole, altre decine di lavoratori potrebbero precipitare nella disoccupazione. Lo stabilimento produce componenti per automobili e l’azienda ha giustificato il drastico taglio con la crisi del mercato automobilistico. La motivazione è stata contestata dai sindacati (non ci si dovrebbe stupire se la finanziaria puntasse a delocalizzare in una Nazione con il costo del lavoro più basso), come anche è stato contestato il modo brutale di gestire tutta la vicenda. Non è la prima tragica chiusura in Toscana, altri lavoratori sono stati falcidiati dalla crisi, che ormai è internazionale. Abbiamo assistito alle solite grida indignate di diversi politici, ma la politica deve creare le condizioni per lo sviluppo imprenditoriale e industriale, lamentarsi dopo i licenziamenti a cosa serve?
A questo punto, cosa si può fare per limitare i danni all’economia ed alle persone? In questo caso è utile richiamare alla mente la storia dello stabilimento GKN. Fino al 1996 lo stabilimento era all’interno della città di Firenze ed era proprietà della FIAT (fino al 1994), è stato poi trasferito nella zona industriale per permettere un suo ampliamento. Lo stabilimento è nato italiano (precisamente tra il 1938 ed il 1939) e tale è rimasto per decine di anni, e allora perché non farlo tornare italiano? In qualità di membro della commissione comunale “istruzione, formazione e lavoro” chiedo l’intervento del Governo. In una situazione di emergenza economica sia lo Stato a comprare e nazionalizzare le aziende oppure, semplicemente, provveda a tagliare le tasse per evitare la fuga di multinazionali e piccole aziende verso altre Nazioni. All’amministrazione fiorentina chiedo, laddove è possibile, di ricollocare le persone licenziate ad altre destinazioni, anche con mansioni differenti.
Dopo la preghiera di ieri, sollecitata dal cardinale Betori, oggi (ieri N.d.R) è stata la giornata della manifestazione in piazza Santa Croce ed io – conclude il consigliere Andrea Asciuti – vi ho partecipato con convinzione a sostegno dei lavoratori”.
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