“Una continua escalation che ha sempre visto, con alti e bassi, momenti di maggiore o minore attrito, la Presidente della Commissione Pari opportunità, Pace, Diritti Umani, Relazioni Internazionali, Immigrazione, Serena Perini, atteggiarsi in modo autoritario nella gestione della commissione nei confronti dei commissari e persino della vicepresidente di commissione e del Consiglio comunale, Donella Verdi. Un atteggiamento che ha avuto un grave episodio nella seduta di questa settimana in cui la Presidente si è distinta, oltre che per i toni assunti contro la VicePresidente, anche per il lancio rabbioso di fogli. Potremmo accettare toni aspri nel confronto politico tra i diversi gruppi ma chi si trova a presiedere la commissione deve distinguersi per equilibrio e saggezza: caratteristiche che certo non si possono attribuire a Perini” commentano i consiglieri di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi.
“Capiamo la difficoltà della Presidente Perini nell'affrontare determinati temi in cui lei stessa è fuori dalla linea della maggioranza: ondeggiando tra posizioni più vicine alle nostre, come nel caso del decreto Minniti, fino a posizioni inaccettabili e retrograde come quelle contro l'aborto o contro una legge sul fine vita. Posizioni che portano Perini al parossismo quando qualcuno dimostra di non pensarla nello stesso modo, evidentemente – proseguono i consiglieri Grassi, Trombi e Verdi – perché pretende che tutti la pensino come lei. Noi invece crediamo nel confronto, pacifico e corretto, e non rinunceremo a portare avanti con forza le nostre posizioni”.
“Non ne chiediamo certo le dimissioni, come avrebbe fatto il PD visto gli ultimi episodi in commissione affari istituzionali, ma riteniamo che non si possa negare le responsabilità del Partito Democratico ad aver scelto, per ruoli di tale importanza, Consigliere e Consiglieri forse non all'altezza del compito” concludono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra.
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