Firenze ricorda oggi Idy Diene, il senegalese ucciso un anno fa dall'ex tipografo Roberto Pirrone sul ponte Vespucci con sei colpi di pistola.
Diene aveva 53 anni e da almeno 20 era in Italia. Pirrone, attualmente detenuto in carcere, è stato condannato per omicidio volontario a 16 anni di reclusione in un processo in rito abbreviato. Questa mattina alle 11 il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è recato sul ponte Vespucci, accompagnato da assessori e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, per deporre un mazzo di fiori in ricordo di Diene. Nel pomeriggio, dalle 17, è in programma una manifestazione promossa dalla comunità senegalese della Toscana e, a seguire, corteo per alcune vie del centro.
“È il momento del ricordo, del raccoglimento e anche della commozione. Il nostro è un gesto di memoria e vicinanza alla famiglia di Idy e alla comunità senegalese, che oltre alla perdita di Idy ha dovuto vivere anche la tragedia della strage di piazza Dalmazia. La comunità senegalese si trova a dover fare i conti con una ferita molto profonda e ha bisogno di sentire la città vicina”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, che questa mattina ha messo sul Ponte Vespucci un mazzo di fiori in ricordo di Idy Diene. La deposizione è avvenuta poco prima di mezzogiorno, nello stesso orario in cui il 53enne senegalese venne ucciso da Pirrone.
“Il mio abbraccio va alla famiglia di Idy Diene, alla comunità senegalese e agli amici dell’Oltrarno che lui amava tanto - ha continuato il sindaco - e ci piacerebbe che gli artigiani del quartiere realizzassero un’opera d’arte in ricordo di Idy Diene per avere anche una testimonianza materiale del legame tra lui e questo straordinario quartiere”. Alla cerimonia erano presenti anche alcuni assessori e consiglieri comunali.
“Ringrazio la giunta e i consiglieri comunali per avere preso parte a questo momento commemorativo - ha aggiunto il sindaco -. È importante che le Istituzioni e tutta la città non dimentichino cosa è successo il 5 marzo 2018 ed è giusto che una comunità ricordi tutti i suoi morti, soprattutto coloro che hanno perso la vita per mano omicida in modo folle e assurdo come Idy”. “È sempre importante tenere alta l’attenzione verso ogni forma di intolleranza e violenza, anche verbale - ha proseguito Nardella - perché l’intolleranza, la violenza e il razzismo generano altra violenza. Non dobbiamo dimenticare che insieme alla legalità c’è anche l’umanità e dobbiamo ricordare che Firenze è una città aperta e inclusiva, che ha ben presente i valori della solidarietà. La nostra è una città che sa tenere insieme la legalità e l’umanità. Io sono orgoglioso di questa straordinaria comunità e la difenderò sempre perché la violenza non attecchisca”.
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