Uno dei problemi che affligge la società italiana sono le discariche abusive, un problema molto spesso sottovalutato dai cittadini poiché l’attenzione che si dovrebbe porre ai problemi ambientali è spesso relegata a impersonali enunciati legislativi. Ma, per poter risanare la situazione nel nostro Paese, è diventato necessario cercare di fermare questo fenomeno.
Purtroppo, una brutta abitudine dell’essere umano è quello di considerare l’ambiente che ci circonda come un elemento estraneo alla propria vita, qualcosa di cui ci si può dimenticare deturpandolo e non seguendo le regole per il corretto smaltimento dei rifiuti.
Infatti, nonostante vi sia un'apposita legge che proibisce l'abbandono indiscriminato di rifiuti nel territorio, la n.192 del decreto legge 152/2006 in materia di tutela ambientale, che sancisce le punizioni per i trasgressori secondo diverse tipologie, la situazione non accenna a migliorare e la deturpazione del suolo e delle acque non accenna a diminuire.
Ma cos’è una discarica abusiva?
Questa si crea quando l’abbandono dei rifiuti è perpetuato nel tempo in uno stesso luogo, che diventa un vero e proprio sito illegale dove vengono abbandonati rifiuti soprattutto pesanti, quindi della categoria RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Le discariche abusive, oltre a infrangere la legge, diventano elementi altamente dannosi per l’ambiente, inquinanti e pericolosi.
Di fronte a un problema così ingente e di grande portata, il comune cittadino potrebbe trovarsi spiazzato, senza sapere come comportarsi. Ma è giusto sapere che anche nel nostro piccolo possiamo cercare di attenuare questi problemi e aiutare a salvare l’ambiente. Come? Salvando i nostri elettrodomestici!
Lo smaltimento degli elettrodomestici, infatti, non è una cosa da sottovalutare in quanto esso è fondamentale per permetterne il riciclo. Infatti, da agosto 2018, i RAEE sono diventati rifiuti riciclabili e per farlo nel modo corretto bisogna rivolgersi o alle isole ecologiche comunali o altrimenti ai negozi dove si possono acquistare questi articoli. Riciclando gli elettrodomestici inutilizzati, infatti, si risparmierà oltre un miliardo di euro per l’acquisto di materie prime e si stima che ci saranno dai 13 ai 15 mila posti di lavoro in più. Senza contare il vantaggio delle emissioni risparmiate, per un valore economico associato di circa 110 milioni di euro.
Ma, prima di abbandonare completamente la nostra lavatrice o lavastoviglie, è bene cercare di capire se possono essere riparate, rivolgendosi a un professionista in riparazione elettrodomestici a Firenze, ad esempio, accertandosi così se l’elettrodomestico è davvero da buttare o se è in qualche modo recuperabile. Questa scelta è, sicuramente, tra le più ambientaliste in quanto aggiustare un elettrodomestico è sinonimo di proteggere e di provvedere, prendersi cura di qualcosa, restituire agli oggetti il loro antico splendore, permettere loro di durare più a lungo, rendendo meglio.
Inoltre, riparando un elettrodomestico aiuterà a ridurre i rifiuti con materiali come, fluoro, carburi e mercurio, che sono nocivi e non riciclabili, quindi rimarrebbero di difficile gestione. Ovviamente, questa scelta è altamente economica rispetto all’acquisto di un nuovo apparecchio elettronico, e può diventare l’espressione di uno stile di vita green e eco che, soprattutto negli ultimi anni, è necessario assumere per salvaguardare l’ambiente.
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