“Abbiamo ospitato a Firenze Alfonso Bonafede, Samuele Segoni, Andrea Cecconi e Luigi Di Maio per chiarire che quando si fa un’infrastruttura è buon senso partire dalle caratteristiche del territorio, per creare un infrastruttura adeguata al servizio che si vuole offrire, non viceversa. A Firenze si procede al contrario” sostengono le consigliere del MoVimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Miriam Amato, Silvia Noferi e Arianna Xekalos.
“Abbiamo discusso del progetto Tunnel Tav, inutile e dannoso, sventra la città per risparmiare pochi minuti; abbiamo l’alternativa – spiega Miriam Amato – ed è un percorso di superficie, meno impattante e più economico.
Per il tracciato della Tav fiorentina, c’è un notevole impatto sulle falde acquifere, a Campo Marte e nella zona dei Macelli, gli interventi tecnici per mitigare il fenomeno sono del tutto insufficienti ed inadeguati: l’acqua si è innalzata progressivamente con l'avanzamento della realizzazione delle paratie e della galleria artificiale (pagina 4 della nota ARPAT). Insufficienti, anche i pozzi drenanti realizzati su prescrizione dell'Osservatorio Ambientale e su pressioni del Comitato No Tunnel Tav.
Nella zona dei Macelli – prosegue la consigliera Amato – la diga artificiale creata dalla stazione Foster, rende ancora più evidente l’impatto sulla falda acquifera, ricordiamo che nel caso in cui la falda si abbassa, a valle, si possono avere cedimenti del terreno, su cui poggiano interi isolati; mentre a monte, dove si ha un innalzamento, si possono avere allagamenti di scantinati, ma soprattutto si riduce la capacità portante delle fondazioni degli edifici esistenti. Non voglio fare allarmismo, ma condividere le informazioni tecniche che tengono nascoste.
Un altro aspetto è l’inquinamento rilevato della falda; è probabile che i lavori abbiano messo in contatto la falda profonda (poco inquinata) con quella superficiale che risulta invece molto inquinata.
Sono troppi gli aspetti critici, la questione della gestione e lo smaltimento delle terre di scavo e soprattutto la loro composizione, un progetto che ha già visto crescere i propri costi del 500%, da arrivare, circa, a 700 milioni di euro, pura follia.
Le indagini della Magistratura continua Miriam amato – hanno bloccato i cantieri, sarebbe il caso di riconoscere l’inutilità di questo progetto ed avere il coraggio di tornare sui propri passi. Firenze è dei fiorentini presenti e futuri, non degli investitori di turno.
Gli inceneritori sono un altro modo per creare ricchezza, venendo meno a due principi essenziali per la difesa della salute pubblica: il Principio di Prevenzione ed il Principio di Precauzione.
Definiti termovalorizzatori, parola inesistente, si falsa l’opinione pubblica. Nei fatti è dimostrato che nei pressi degli impianti c’è un aumento sostanziale dei casi di tumore.
I nuovi impianti, non fanno altro che bruciare a temperature più alte, il che significa produrre particelle ancora più sottili difficili da rilevare e ancora più pericolose. Inoltre le sostanze emesse si accumulano nell’organismo, vedi le donne di Montale che hanno la diossina nel latte materno.
Insomma lo “sfascia Italia” è partito da Firenze – conclude la consigliera Miriam Amato – ed è nostro dovere denunciare il mal governo che lo ha creato”.
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