Giornata di lavoro sulle carte per i pm di Siena che indagano su Mps. Ma per i tre magistrati titolari dell'inchiesta, Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, sara' oggi uno dei passaggi-chiave dei loro accertamenti. Per la prima volta, infatti, ascolteranno Gianluca Baldassarri, l'ex capo dell'area finanza della banca senese in cella a San Vittore: arrestato perche', secondo gli investigatori della Gdf, stava preparandosi a fuggire all'estero dopo aver smobilizzato un milione di euro in titoli (30.000 euro in contanti erano nelle sue tasche) e perche' avrebbe cercato anche di inquinare le prove. Il gip Milanese Maria Alfonsa Ferraro ha confermato il fermo e disposto per lui il carcere. Baldassarri e' accusato di associazione per delinquere, truffa e ostacolo all'attivita' degli organi di vigilanza in concorso con l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari e l'ex Dg Antonio Vigni. Martedì entrambi sono stati destinatari di perquisizioni, cosi' come il direttore dell'area comunicazione della banca, David Rossi, che non e' indagato. Il lavoro di ieri dei magistrati senesi si e' svolto quindi in gran parte sugli esiti delle perquisizioni di martedì e sulla preparazione dell'interrogatorio di Baldassarri. E non e' improbabile che le domande da porre all'ex manager dell'area finanza riguardino anche la questione del Fresh da un miliardo di euro, che per i magistrati non era un aumento di capitale ma un vero e proprio prestito, oltre che sui documenti relativi a tutta la vicenda derivati che erano custoditi nella cassaforte dell'ex dg di Mps Antonio Vigni insieme alla documentazione dell'accordo con la banca Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria. Un plico che l'attuale direttore generale di Mps aveva trovato nella cassaforte del suo predecessore e che ha consegnato alla Guardia di Finanza. Intanto sembra almeno per ora acquietata la tempesta politica scaturita dal documento apocrifo datato 2008 circa un presunto accordo tra Pd e Pdl, che avrebbe avuto tra i suoi punti anche la nomina di consiglieri di Mps: quel documento e' stato fatto vedere dai magistrati senesi e dai loro colleghi fiorentini titolari dell'inchiesta sul Credito cooperativo fiorentino di Denis Verdini ad esponenti del Pd ed ex del Pdl, ascoltati nei giorni scorsi come persone informate sui fatti. Uno dei nomi in calce al documento non firmato e' proprio quello di Denis Verdini, l'altro e' quello dell'attuale candidato sindaco del Pd ed ex parlamentare Franco Ceccuzzi. Ma se e' su Milano, con l'interrogatorio di Baldassarri, che si appunta l'attenzione, notizie per il futuro della banca senese ora guidata da Alessandro Profumo si attendono anche dalla Capitale: oggi si conoscera' infatti la decisione del Tar del Lazio sul ricorso con cui il Codacons contesta il via libera ai cosiddetti 'Monti bond' per 3,9 miliardi di euro in favore di Mps. Ieri l'udienza in camera di consiglio e' durata tre ore ed giudici si sono riservati di pubblicare oggi l'ordinanza.
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