Toscana: maglia nera per la produzione di rifiuti

«I dati dell’istituto di ricerca Ambiente Italia raccolti nell’ambito del progetto Ecosistema Urbano promosso da Legambiente non lasciano spazio ad interpretazioni: le città toscane sono quelle che producono la maggior quantità di rifiuti pro capite». È quanto sostiene il Presidente del gruppo consiliare della Lega Nord Toscana in Regione, Antonio Gambetta Vianna, in merito al rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente.

«Per capire la gravità di questi dati – spiega Gambetta Vianna – basta pensare al fatto che tutti gli orientamenti politici a livello internazionale e nazionale riconoscono, come snodo fondamentale per risolvere l’annoso problema dei rifiuti, la necessità di produrne meno. Fra le otto città capoluogo di provincia italiane che producono più rifiuti – continua il Presidente del gruppo leghista in Consiglio Regionale –, cinque sono toscane. La maglia nera in Italia spetta alla città di Massa dove ogni cittadino produce quasi 9 quintali di rifiuti l’anno (880,5 Kg). Oltre a Massa, le altre città toscane tra le peggiori d’Italia sono: Pisa (828,7 Kg/A), Lucca (825,4 Kg/A), Prato (819,4 Kg/A) e Siena (752,6 Kg/A). La Toscana, alla luce di questi dati, indossa la maglia nera in Italia»

È sulla base di questa evidenza che il capogruppo della Lega Nord attacca la Giunta Regionale e la maggioranza di Palazzo Panciatichi, «Il centrosinistra toscano che sostiene questa Giunta è un contenitore di partiti che con le questioni ambientali si sciacquano continuamente la bocca. Ora basta con gli slogan, basta con le chiacchiere. Prendiamo coscienza della condizione reale in cui versa il nostro territorio e vediamo di toglierci di dosso questa maglia nera.

Noi siamo pronti a fare la nostra parte e per dimostrarlo – conclude Gambetta Vianna – presenteremo una serie di documenti tesi a migliorare sostanzialmente il costituendo Piano regionale di gestione dei rifiuti, soprattutto per la sfera che attiene la produzione dei rifiuti. Ci auguriamo che da parte della maggioranza ci sia volontà di ascoltare».