"Ben altro tono e ben altre risposte ci saremmo aspettati dall'Assessore Bonaccorsi in risposta alla nostra domanda d'attualità di ieri (lunedì, ndr) in Consiglio comunale che chiedeva cosa intendesse fare il Comune una volta resa pubblica la relazione dello scorso aprile redatta da ARPAT come supporto tecnico all'Osservatorio Ambientale sul Nodo fiorentino dell'Alta Velocità: - affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo - piuttosto che preoccuparsi come richiesto da ARPAT di intervenire presso le ditte che stanno realizzando i lavori per cambiare il progetto, e mettere in discussione i sistemi di controllo e gestione della falda che, è proprio il caso di dire, come sostenuto da anni dai tecnici dei comitati dei cittadini, fanno acqua da tutte le parti, si sono preoccupati di confutare e contraddire i dati rilevati da ARPAT per motivare la decisione di non muovere un dito."
"ARPAT chiedeva all'Osservatorio, e al Comune che ne esprime il Presidente, di intervenire e invece dalla risposta di Bonaccorsi apprendiamo che si è deciso che nulla è necessario. Una situazione paradossale perchè rianalizzare la situazione adesso che i cantieri sono bloccati dalla Magistratura e non vi sono attive lavorazione equivale a girare la testa dalla parte opposta: non ci vuole una intelligenza superiore o una conoscenza tecnica per capire che in assenza di lavorazioni i dati del dislivello della falda potrebbero esser tornati nella norma, ma che succederà se e quando le lavorazioni ricominceranno ? Si tratta di dislivelli tra valle e monte di 1,5 metri sulla falda sia nel cantiere della Stazione ai Macelli che nell'area di Campo di Marte."
"Niente ci fa cambiare la nostra posizione che rimane contraria al sottoattraversamento e alla stazione dell'Alta Velocità ma adesso dopo che i numerosi allarmi e segnalazioni fatte dai cittadini, dai gruppi e dal comitato NO Tunnel TAV di Firenze, erano stati confermati dai fatti reali e attestati da un soggetto come ARPAT, dobbiamo registrare che l'Amministrazione preferisce far finta di nulla piuttosto che come da noi richiesto intervenire immediatamente prima che i lavori siano nuovamente sbloccati. - concludono Grassi e De Zordo - Avremmo preferito una volta tanto riconoscere al Comune e all'Osservatorio la correttezza del loro operato e non dover più dire che 'avevamo ragione noi !', come aveva scritto anche il Comitato che per primo ha reso pubblica la relazione di ARPAT e il cui impegno è da sempre costante sull'opera dell'Alta Velocità a Firenze."
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