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venerdì, 10 maggio 2013 - 17:44
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I cattolici "protagonisti"

Elezioni Regionali - Diocesi: "Cambiare la legge elettorale"

Immagine articolo - Il sito d'Italia

I cattolici vogliono essere ''protagonisti'' e sono pronti ''ad assumersi le proprie responsabilita' verso la cosa pubblica''. E' uno dei passaggi del documento-contributo che la diocesi di Firenze portera' alla prima settimana sociale dei cattolici toscani in programma dal 2 al 5 maggio a Pistoia. Un impegno che viene confermato quando nel documento si ricorda l'urgenza di portare a compimento ''la transizione istituzionale'', che riguarda anche il livello regionale dove un contributo ''essenziale per il cambiamento/completamento istituzionale, puo' provenire dalla revisione, non piu' procrastinabile'', della legge elettorale regionale. Senza mezzi termini i cattolici chiedono che si torni a dare ''all'elettore un reale potere di scelta e di individuazione chiara delle responsabilita' delegate''. Il documento e' stato presentato questa sera ai delegati della diocesi di Firenze dal responsabile dell'Ufficio di Pastorale sociale e lavoro, don Giovanni Momigli. Tra le altre cose si chiede l'introduzione anche in Toscana della Valutazione di impatto familiare (Vif) e, quindi, una valutazione preventiva di tutti i provvedimenti regionali e locali relativamente al rapporto tra carico fiscale, reddito e composizione del nucleo familiare. I cattolici toscani, quindi, sono pronti ad essere protagonisti di nuova progettualita' e disponibili alla fatica dell'approfondimento e dell'elaborazione, ricercando percorsi il piu' possibile condivisi e che possano condurre verso soluzioni incisive e di lungo respiro, per superare l'appiattimento sul presente e quella fin troppo diffusa ''carenza di pensiero''. Nel documento della diocesi fiorentina, oltre che di politica e di famiglia, si punta su altri temi e ambiti di riflessione come quelli legati alla crisi economico-finanziaria, per uscire dalla quale ''occorre recuperare la centralita' del lavoro'' al quale, pero', bisogna rapportarsi superando l'idea del lavoro ''solo come possibilita' di reddito''. Fondamentale, quindi, puntare sulla ripresa sapendo che c'e' bisogno ''di imprese che rafforzino la capacita' competitiva, ritrovino il percorso della produttivita'''. Per i cattolici fiorentini ''la produzione di beni e servizi, lo stessa crescita, deve intrecciarsi alla produzione di un senso per la vita delle persone e della societa''. Nel documento c'e' poi l'invito a recuperare attenzione ai temi dell'educazione, del welfare e di una societa' ormai interculturale: ''la questione di fondo non puo' continuare ad essere se riconoscere la cittadinanza italiana ai figli dei cittadini stranieri nati in Italia, ma piuttosto come riconoscerla''.

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