Due notti fa l'hanno picchiato violentemente alla fermata del taxi; stamani si sono giustificati davanti al gip dicendo di aver pensato di aver avuto davanti un rapinatore così di averne respinto l'ipotetico assalto. Questa la versione dei fatti dei due turisti anglosassoni, arrestati dalla polizia a Firenze per aver pestato un cuoco che li aveva richiamati a rispettare la fila in una piazzola per i taxi vicino a piazza Santa Croce. I due arrestati sono uno statunitense, Zach Ossip, brand manager 25 anni di Miami (Usa), e un australiano, John McQueen Cameron, 24 anni di Fullarton. Stamani sono stati interrogati in carcere a Sollicciano per l'udienza di convalida dell'arresto. Per loro il pm Piero Focardi ha chiesto al gip un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per lesioni volontarie aggravate da futili motivi e da ubriachezza. Secondo quanto emerge dai loro racconti, risulta confermato che si trovavano al punto di fermata dei taxi presso la piazza e che, ubriachi, hanno picchiato in modo violento P.V., 44 anni di Vaglia (Firenze), rompendogli tibia e perone e causandogli un grave trauma cranico. E secondo loro proprio l'italiano, col suo atteggiamento, avrebbe fatto nascere l'equivoco di una rapina. In particolare, nell'interrogatorio l'australiano avrebbe raccontato di aver visto l'italiano che protestava per qualche motivo e che poi si sarebbe messo a scappare; quindi anche lui lo avrebbe inseguito insieme all'altro turista, picchiandolo appena lo hanno raggiunto. Simile la versione dell'americano di Miami: «Quell'italiano mi ha parlato in una lingua che non capivo - avrebbe detto al gip - Per due volte mi si è avvicinato; alla seconda mi si è parato davanti, e mi ha afferrato per un braccio. Credevo che mi volesse rapinare l'orologio o qualcosa del genere. Entrando col pullman a Firenze le guide turistiche ci avevano avvisato che potevamo essere derubati o rapinati in strada, sicchè ho pensato a questo; allora ho reagito e l'ho picchiato per difendermi». Nulla i due arrestati avrebbero detto circa il possesso di una mazza da baseball o di un bastone, arma con cui avrebbero rotto una gamba a P.V., secondo quanto detto alla polizia da un testimone. Ieri l'aggredito, invece, aveva detto alla polizia che i due lo avrebbero preso alle spalle dopo che aveva fatto loro notare di essere il primo della fila per il taxi. Un rilievo pagato con un pesante pestaggio, interrotto soltanto dal suono delle sirene del 118 e delle volanti del 113 che arrivavano sul posto.
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