Vendere, ma non svendere, questa è stata la parola d´ordine alla quale ha obbedito l´estate scorsa il Ds viola Corvino. Sarebbe comunque stata la proprietà ad avere l´ultima parola, un "no" come poi si è visto finite le trattative, sul taglio dei campioni. Corvino si è preso le colpe, almeno così sostengono in molti, la sua posizione è quindi in bilico, ma si va rafforzando giorno dopo giorno, prova ne sia anche l´interessante articolo comparso stamane su la Nazione.
Nel pezzo, certamente bene informato, si dà conto del rialzo delle azioni di Corvino in seno alla società, insomma il Ds dovrebbe finire per venir confermato. Sul quotidiano si leggono anche le cifre delle offerte giunte in estate per i big, quelle appunto rifiutate dalla Fiorentina: per Gilardino il Genoa offrì 7 milioni e mezzo più Kharja, per Vargas la Juve 6 milioni più Amauri, Montolivo il Milan propose Strasser e metà Paloschi, la Roma, 10 milioni, ma il rifiuto arrivò dal giocatore. Andrebbe anche ricordato tuttavia di un mercato a due velocità, anzi a due impronte completamente diverse. All´inizio dell'estate Corvino dovette obbedire all´ordine di tagliare a tutti i costi, si ricordi la dichiarazione di Mencucci sull´obiettivo "tagliare 16 milioni lordi dal monte ingaggi". Poi con lo spuntare all´orizzonte dell´opzione Mercafir arrivò il contrordine, rimasero molti campioni e si cambiò l´atteggiamento generale verso l´impegno nel calcio da parte della famiglia marchigiana.
fonte: Stefano Prizio - ViolaGol.com
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