Firenze è oggi la terza città più “Smart” d’Italia, secondo la classifica ICity Rate 2017, con una crescita che, dal quarto posto dello scorso anno, la sta portando sempre più vicina alla vetta e con buoni risultati rispetto alla maggior parte degli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Onu per il 2030.
Un traguardo che la città conta di raggiungere con un modello di città intelligente che si dà obiettivi concreti, realistici e misurabili e punta sulla trasformazione digitale per diventare più inclusiva, green e sostenibile. Fra 13 anni il capoluogo toscano sarà ancora migliore grazie alle iniziative per ridurre le emissioni di CO2 e l’emergenza abitativa (con un piano per la creazione di nuovi alloggi), potenziando i suoi punti di forza, come le politiche per il turismo sostenibile, l’istruzione e l’occupazione, investendo per ottimizzare la gestione dei rifiuti e incrementando le infrastrutture per la mobilità alternativa.
Una città ricca di capitale umano e di opportunità lavorative, con meno sprechi e una migliorata efficienza energetica.
È il ritratto di Firenze che emerge da Smart Bechmarking, il percorso di analisi, approfondimento e confronto per definire l'agenda urbana di lungo periodo realizzato per la città da FPA, presentato ieri mattina in Palazzo Vecchio. Con Smart Benchmarking FPA propone alle città un percorso modulare di analisi dei dati, approfondimento e coinvolgimento degli stakeholder locali in funzione del proprio modello di smart city.
“Questo percorso è pensato per superare la logica del rating a vantaggio di quello del confronto, spostando l’accento dalla classifica ai dati e al modello di smart city che vi sta dietro – afferma Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA -. È importante che siano i dati ad alimentare il dibattito con i cittadini e a guidare l’azione amministrativa, ed è proprio ciò che sta facendo la città di Firenze. I risultati incoraggianti della città sono frutto di una programmazione evoluta, che ha individuato obiettivi chiari e condivisi, indicatori efficaci nel misurare l’impatto delle politiche comunali, e che ha saputo integrare competenze interdipartimentali e attrarre finanziamenti europei da investire nello sviluppo urbano”.
“La conferma ai primi posti in Italia di Firenze nella classifica ICity rate – ha detto il sindaco Dario Nardella - è la rappresentazione dell’impegno di questa amministrazione ed i risultati che questo territorio ha ottenuto con il proprio lavoro. È uno stimolo a lavorare ancora e di più, introducendo quei cambiamenti necessari per migliorare la condizione di vita dei cittadini e delle imprese fiorentine”.
“Una città intelligente è un luogo in cui cittadini, imprese e turisti vivono una vita più facile – ha aggiunto l’assessore all’innovazione tecnologica Lorenzo Perra - in condizioni ambientali migliori e all’altezza delle proprie aspettative. Una città in cui convivono nativi digitali e popolazione anziana. Compito di un’amministrazione è favorire le condizioni di mercato, regolarne i fallimenti e contribuire alla creazione delle necessarie infrastrutture pubbliche smart”.
ICity Rate
Firenze occupa il terzo gradino del podio delle città italiane più smart nella classifica ICity Rate 2017, stilata da FPA (prima Milano, seconda Bologna, ndr). Una performance che migliora il piazzamento dello scorso anno, quando si era posizionata al quarto posto, e che la città del giglio ha ottenuto per le policy legate alla promozione di un turismo sostenibile, che crea posti di lavoro e diffonde la cultura e i prodotti locali, per i buoni risultati in termini di istruzione (con il 43% di giovani fra i 30 e i 34 anni in possesso di una laurea), crescita economica e occupazione (72,7% il tasso di occupazione per il 2016, oltre il 10% in più rispetto alla media italiana nelle città). A rendere competitivo il capoluogo toscano, sono anche la politica ambientale, l’investimento per la trasformazione digitale e l’innovazione del modello di governance della città.
Verso l'Agenda 2030
Firenze al 2030 si è data dei traguardi misurabili e ha fatto propri quelli su cui l’Italia si è impegnata in ambito europeo e internazionale. Alcuni li ha già raggiunti, come la percentuale di trentenni laureati (43%, contro il 40% dell’obiettivo ONU), o si trova già molto vicino alla meta, come nel caso dell’occupazione (72% contro il 75% dell’obiettivo al 2030). Da anni inoltre, la città di Firenze investe nella trasformazione digitale, con dei risultati che l’hanno portata a essere una delle aree più avanzate del Paese. Ottimi i risultati sul piano degli Open data, non solo in termini di numero dataset liberati (oltre 1.400) ma soprattutto per la capacità di usarli per generare valore per la comunità: qualità dei dati, promozione del loro impiego e degli esempi di utilizzo, iniziative di sensibilizzazione educazione all’uso degli open data, sono gli obiettivi delle principali iniziative dell’amministrazione su questo fronte. Buoni anche i numeri della rete Firenze WiFi: 410 hotspot wifi del Comune, per un totale di 2.010 in città con login federato e stessa user experience, una copertura di oltre 200 aree ed una media di 11.000 utenze settimanali.
In altri ambiti invece la città sta investendo molto. Per raggiungere l’obiettivo ONU di riduzione della dispersione idrica a una soglia compresa fra il 10% e il 20%, il Comune ha avviato un progetto di distrettualizzazione della rete idrica urbana, con investimenti per sostituire le arterie principali e dotarsi di tecnologie più sofisticate per migliorare il monitoraggio della rete e individuare le aree di rottura attraverso i satelliti. La città si è posta come obiettivo quello di arrivare al 50% delle reti di distribuzione tele-lette.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria e il risparmio energetico, la città si è posta obiettivi ambiziosi: ridurre le emissioni di CO2 del 40%, attraverso la riqualificazione energetica degli edifici pubblici (con un risparmio energetico del 20%) e la sostituzione di 33mila lampade (su un totale di 45mila punti luci) con altrettanti apparecchi LED (con un taglio dei consumi energetici pari a -10 milioni di Kw/h e una riduzione delle emissioni di CO2 pari a -12mila tonnellate all’anno), e diminuire i consumi energetici del 40%, incrementando contemporaneamente di oltre il 5% la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Fra le altre misure messe in campo dall’amministrazione fiorentina, la creazione di oltre 1000 nuovi alloggi per far fronte all’emergenza abitativa, riduzione del 20% del proprio consumo di suolo e investimenti per aumentare la rete di piste ciclabili urbane (che passerà da 90 a 120 km) e il numero di veicoli per il bikesharing (8mila). Infine, la gestione dei rifiuti: gli obiettivi per il 2030 sono innalzare la quota di raccolta differenziata oltre il 70% e portare la quantità di rifiuti prodotti pro-capite sotto la media UE (515 kg per abitante ogni anno).
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