Popolo degli automobilisti aguzzate le antenne: con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 150/2011 sono state introdotte importanti modifiche ai procedimenti civili che rientrano nell’ambito della giurisdizione ordinaria: multe, violazioni amministrative, previdenziali, ambientali, valutarie, ecc. Fra le novità di maggiore impatto spicca il dimezzamento dei tempi per proporre ricorso contro le infrazioni al codice della strada. L’automobilista dovrà attivarsi più velocemente per opporre le proprie ragioni alla multa ricevuta perché i tempi per ricorrere al Giudice di Pace sono stati dimezzati da 60 a 30. Solo chi risiede all’estero ha tempo 60 giorni per presentare il ricorso. Oltre a pagare i 37 euro di tassa minima, il multato, deve in pochi giorni raccogliere tutti gli elementi possibili a suo favore per proporli al Giudice di pace, unico competente a decidere. È comunque possibile presentare ricorso al Prefetto con un massimo di 60 giorni anzicchè 30, con il rischio però, in caso di rigetto, di subire automaticamente il raddoppio della sanzione. Se l’opponente, o il suo difensore non si presentano all’udienza, senza addurre giustificati motivi, il giudice convalida la multa “salvo che la illegittimità del provvedimento risulti dalla documentazione allegata dall’opponente, ovvero l’autorità che ha emesso il provvedimento impugnato abbia omesso il deposito dei documenti. “L’approvazione della norma, dice Grazia Simone- Segretario Generale Adiconsum Toscana, riduce il diritto di difesa del cittadino, imponendo tempi ristretti per impugnare la multa. Il diritto di difesa era già stato penalizzato con l’introduzione del contributo unificato e ora le due norme introdotte limitano il diritto di difesa.” “I problemi della giustizia italiana – prosegue Grazia Simone- non si riducono condizionando la richiesta di giustizia, sono altre le strade da percorrere, come la certezza del diritto, norme chiare e tribunali efficienti.”
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