«Volevo riavvicinare la gente alla maglia azzurra, soprattutto con il gioco: possiamo farlo, abbiamo i giocatori adatti». Cesare Prandelli spegne la prima candelina da ct con una vittoria ricca di soddisfazioni. E con un occhio al futuro. «Ricordiamoci che abbiamo dei giovani, e dunque margini di crescita», nota il ct. È stata la sera di Cassano, certo: al punto che «Buffon ha lanciato l'idea di cedergli la fascia di capitano, la squadra ha accettato, e io sono stato molto contento.
È stata una delle sue migliori prestazioni in Nazionale», riconosce Prandelli, il cui sorriso ha però tanti altri motivi. «Abbiamo vinto contro una squadra che vince, ora i ragazzi si convinceranno che possono portare fino in fondo il lavoro e dimostrare le qualità che hanno», il messaggio di Prandelli. «Il cantiere è aperto, ma i lavori procedono spediti», aveva detto poche ore prima del match di agosto con i campioni del mondo. Era già prima di scendere in campo il modo migliore per celebrare il primo anno da ct azzurro, 12 mesi di paziente ricostruzione. «A un anno di distanza, benedico ancora e sempre la scelta della Federcalcio», le parole del 'ricostruttorè. È evidente che comincia a prenderci gusto. Lavorando sui tre talenti, Balotelli, Rossi e Cassano, ma anche sul progetto di un'Italia di centrocampisti dai piedi buoni. Il primo commento a caldo è improntato alla modestia e all'orgoglio: «Non abbiamo sfigurato contro una squadra che gioca da tempo insieme», dice il ct dopo il 2-1 ai 'maestrì. E lo fa più per la differenza tra il primo e il secondo tempo azzurro, che per l'alto numero di assenze spagnole che ne hanno snaturato le caratteristiche. Ma se il confronto era tra due filosofie, quella azzurra davvero è andata oltre il semplice «non sfigurare». «Dobbiamo prenderla nella maniera giusta - spiega Prandelli - Finchè abbiamo avuto gambe e lucidità abbiamo fatto un'ottima partita, poi abbiamo mancato di ordine e abbiamo dovuto lavorare di più. Ma abbiamo avuto personalità e coraggio». Promosso Cassano: «È stata una delle sue migliori prove in Nazionale, non dava riferimenti, sono contento per lui: con Rossi fa una bella coppia, con Pazzini e Balotelli devo cambiare assetto tattico». C'è spazio anche per elogiare Balotelli: «Importante la sua prestazione: anche pochi minuti di gioco possono dare indicazioni significative. La reazione da giallo? Non voleva scalciare l'avversario, e in ogni caso lo preferisco così che ciondolante in campo...». La carrellata dei singoli si chiude con Giuseppe Rossi: «Ha fatto cose davvero molto interessanti». Poi, un giudizio generale sulla squadra: «Se abbiamo un buon equilibrio tattico e aggrediamo l'avversario, siamo una buona squadra: nel secondo tempo abbiamo concesso campo, e devo essere sincero, il pari era il risultato giusto», aggiunge Prandelli. «A quel punto, nella ripresa, la Spagna aveva fatto un'ottima partita, non riuscivamo più a salire. Quando lo abbiamo fatto abbiamo creato qualcosa, ma mancava lucidità. Il nostro limite è quando perdiamo palla, lì dobbiamo essere più aggressivi». «È un gruppo giovane - prosegue - quando vinci ti fa bene, perchè capisci che non stai lavorando a vuoto. La differenza rimane tanta, dalla Spagna: non appena abbiamo perso un pò di equilibrio, le cose si sono fatte molto più dure. Loro anche quando erano in crisi non hanno mai perso l'equilibrio». La strada è lunga. Ma almeno Prandelli sa che è quella giusta.
fonte: ANSA
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