Black Friday, quaranta minuti bloccata nel parcheggio sotterraneo

Pomeriggio di tensione e paura per la giornalista Sara Polica, rimasta imbottigliata ieri con i propri due figli per oltre quaranta minuti al parcheggio San Donato. “Ho lasciato l’auto nel parcheggio sotterraneo, trovando un po’ di fila all’ingresso, dovuta probabilmente alle tante persone presenti. Verso le 19.45 sono poi tornata a prendere la macchina e a quel punto è iniziata la nostra odissea. Siamo infatti rimasti bloccati fino alle 20.25 circa dentro il parcheggio insieme ad altri dieci veicoli”. Quel sentimento che all'inizio può essere descritto come noia, fastidio nel perdere del tempo prezioso, col passare dei minuti si trasforma in nervosismo prima, ansia poi. Soprattutto per la presenza dei figli. “Nessuno del personale ci ha fornito informazioni su cosa stava succedendo, tanto che a un certo punto mio marito da casa ha avvertito della situazione la polizia municipale. Una volta arrivati all’uscita, ho constatato con grande stupore che le sbarre non erano state alzate per favorire il deflusso delle auto, ma continuavano ad essere attivate dagli utenti con i loro ticket. Non so con esattezza quali siano state le cause di questo disservizio. Non posso fare a meno di notare però che solo per la pazienza e la civiltà dei malcapitati, non si sono verificate scene di esasperazione o panico”. Facile infatti immaginare cosa sarebbe potuto succedere qualora uno degli automobilisti avesse perso il controllo. “Da quello che mi è stato riferito da Giovanni Lazzeri dell’immobiliare Novoli, si sarebbe creato un ingorgo su via Forlanini che, unito alle auto parcheggiate in divieto sul tratto di strada davanti a Decathlon, ha di fatto impedito l’uscita delle auto dal parcheggio. Con le Feste Natalizie alle porte credo sia importante capire con esattezza cosa sia realmente successo e prendere le misure necessarie a che una situazione come quella di ieri non si ripeta. Capisco le esigenze di un nuovo quartiere dove sono presenti tante attività commerciali. Ma questo non può avvenire a scapito della sicurezza delle persone che vivono e frequentano la zona”.